(ANSA) - TORINO, 04 MAR - "La pioggia a cavallo di febbraio e
marzo aiuta, ma non è adesso che l'acqua serve davvero. Le
piante hanno bisogno di acqua più avanti, dopo le semine e con
l'accrescimento.
Secondo di dati di Coldiretti Torino, "sono caduti nelle zone
non interessate dalla neve, circa 500 milioni di metri cubi di
acqua. Una parte importante serve per la rivitalizzazione dei
corsi d'acqua, dei laghi e delle zone umide e da qui, una buona
parte finisce nei subalvei e nelle falde che alimentano pozzi
idropotabili e irrigui. Un'altra parte non sarebbe tecnicamente
possibile accumularla per varie ragioni".
"Ma se avessimo trattenuto almeno una decima parte della
pioggia caduta in questa sola perturbazione, cioè circa 50
milioni di metri cubi (una volta e mezza la capacità del bacino
di Ceresole Reale) - conclude l'associazione di categoria -
avremmo avuto una scorta determinante per i nostri campi di
pianura in vista della prossima stagione calda". "È
improrogabile la realizzazione di una rete di infrastrutture di
trattenuta e accumulo, poiché solo in questo modo riusciremo a
garantirci stabilmente in futuro le sempre più preziose riserve
idriche, garantendo al contempo una migliore gestione del
territorio in termini di prevenzione dai danni alluvionali"
interviene Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo. (ANSA).
Coldiretti Torino e Cuneo, urgenti nuovi invasi per le acque
"Un decimo della pioggia di questi giorni sarebbe bastata"