Piemonte

8 marzo: presidio transfemminista davanti al Comune a Torino

La protesta del lavoro sociale ed essenziale

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 08 MAR - La studentessa colpevolizzata da una professoressa "che le dice che col suo abbigliamento provoca i pedofili", l'attrice che perde una parte "perché mi sono sottratta al bacio del regista", le lavoratrici sociali che chiedono "servizi, salari dignitosi, luoghi di lavoro sicuri" e dicono no al "ricatto dei contratti". Sono tante e diverse le voci delle donne che si sono riunite questa mattina davanti al Comune di Torino per lo sciopero transfemminista del lavoro sociale ed essenziale promosso da Non Una di Meno.
    "Siamo stanche - dice una rappresentante della Rete lavoro sociale - di come questa società spende i soldi pubblici e non considera chi lavora nel welfare come parte essenziale. La professione sociale è tra le più sottopagate d'Italia, lottiamo perché l'impiego femminile nel sociale produce disuguaglianze".
    Oltre a cartelloni e striscioni, le manifestanti hanno srotolato un lungo foglio di carta, lo 'scontrino del lavoro di cura non pagato', sul quale chi vuole può aggiungere una voce, dal ricordarsi le scadenze all'andare alle riunioni di classe fino al tenere vivo il rapporto di coppia. Al presidio si è aggiunto anche lo spezzone di Mai Più Zitt3 partito da Palazzo Nuovo occupato dalla mezzanotte e che, nel tragitto, si è fermato per un flash mob in rettorato. A portare la solidarietà alle battaglie di questa giornata, la consigliera comunale di Sinistra Ecologista Sara Diena. "Nel 2024 per l'8 marzo si continua a parlare di festa e mimose - dice - invece che delle rivendicazioni in ambito lavorativo, sociale e familiare".
    (ANSA).
   

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