(ANSA) - TORINO, 16 MAR - "Prima di firmare il contratto con
la Mussara ho dato 650mila euro a quella società, perché questo
mi era stato richiesto. Ma poi hanno ritirato le magliette e
nessuno mi ha restituito il denaro".
Valenti, che da anni si occupava di merchandising per il calcio,
aveva ottenuto la licenza per produrre le magliette di Cr7. Ieri
l'imprenditore, interrogato dalla pm Elisa Buffa davanti alla
giudice Alessandra Salvadori, ha ripercorso i fatti. Secondo la
pm Laura Longo, sarebbero 13mila le magliette con il logo Cr7
prodotte e non pagate a Valenti. Il legale del fratello di
Ronaldo, Gregoria Cavalla, respinge le accuse e invita a cercare
altrove i colpevoli. Il procedimento penale corre parallelo a
quello civile, chiuso in primo grado con la vittoria di Valente
(assistito dall'avvocato Andrea Pini) nei confronti della
società di Ronaldo e con la sconfitta nei confronti della Juve,
che si era rivalsa contro l'imprenditore dal momento che nessuno
- nella fase di ideazione e produzione delle magliette - avrebbe
contattato la società bianconera.
"Ho firmato il contratto il 25 luglio del 2019 - ha ricordato
ieri Valenti - ma il 27 luglio l'intermediaria con la società
portoghese mi ha detto che quella maglia non si poteva più
produrre, perché l'Adidas aveva invitato Ronaldo a modificarla,
perché troppo simile a quella ufficiale. Così abbiamo tolto
13mila e 162 maglie dal mercato. Abbiamo pagato 5mila euro per
il macero. E ci hanno restituito solo 59 mila euro". Senza
contare che sull'onda dell'entusiasmo si era messo a preparare
anche centinaia di bambolotti di pezza, anche quelli in onore di
Cr7 e tuttora stipati in magazzino. (ANSA).
'Truffato dal fratello di Ronaldo', imprenditore testimonia
A Torino procedimento per le magliette col logo del calciatore