(ANSA) - TORINO, 17 MAR - La procura generale di Cassazione,
competente sui profili disciplinari dei magistrati, ha chiesto
al Csm la "sospensione" dalle funzioni del pm di Torino Enzo
Bucarelli, indagato dalla procura di Milano per depistaggio e
frode processuale nell'ambito di un'inchiesta svolta a Torino
per revenge porn che aveva come indagato il giocatore Demba
Seck, dopo la denuncia della fidanzata. Lo riporta il quotidiano
La Stampa, sottolineando come la sanzione richiesta sia la più
grave prevista in una fase cautelare, ovvero nel momento in cui
non vi è ancora una pronuncia di condanna.
Il presunto illecito contestato a Bucarelli è considerato
"funzionale", cioè commesso nell'esercizio delle sue funzioni di
magistrato inquirente. Le ipotesi dei magistrati milanesi sono
che avesse agito avvertendo prima Seck delle perquisizioni e che
abbia fatto cancellare i filmati dal cellulare. Sul fronte
disciplinare, non penale, avrebbe inoltre indotto con l'inganno
la parte offesa ad accettare una transazione, quantificata in
13.500 euro.
"Non si può ignorare, come fatto sino ad oggi - ribatte
l'avvocato Michele Galasso, legale di Bucarelli - che egli,
"prima" di disporre la cancellazione della trasmissione dei
video intimi a terzi da parte del calciatore, si è premurato -
aggiunge il legale - di cristallizzarne la prova in un verbale
fidefacente: grazie a tale passaggio infatti l'ipotesi di reato
tentato di revenge porn è diventata l'accertamento di un reato
consumato. Se poi si vuol discettare sul diverso valore
probatorio tra una copia forense e un verbale fidefacente
sottoscritto da un magistrato e due militari, lo si può anche
fare".
La prima segnalazione all'organo disciplinare del Csm era
stata inviata quest'estate dall'allora procuratore generale di
Torino Francesco Saluzzo. A Roma hanno atteso che a Bucarelli
venisse notificato l'avviso di conclusione indagini e hanno
proceduto con l'istanza. (ANSA).
'Cancellò video Seck', chiesta sospensione per pm Torino
Indagato a Milano, Procura generale Cassazione si rivolge al Csm