Piemonte

Bici giù dai Murazzi, restano in carcere i tre condannati

Corte, 'si sono scusati ma manca consapevolezza del reato'

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 25 MAR - Mancanza di piena consapevolezza della gravità del reato e delle azioni compiute, incapacità di "modulare emozioni" come la tristezza e la rabbia, problemi di "disregolazione emotiva". Sono alcune delle osservazioni tracciate dalla Corte d'appello di Torino a proposito dei tre minorenni, nonostante le loro parole di scusa, condannati per il caso di Mauro Glorioso, lo studente di origine palermitana gravemente ferito nel gennaio del 2023 dal lancio di una bici ai Murazzi del Po.
    L'occasione è tratta dall'ordinanza con cui i giudici hanno respinto la richiesta delle difese di revocare o di sostituire con altre misure la custodia cautelare in carcere. La Corte ha anche elencato gli episodi di intemperanze cui i tre, durante la detenzione, si sarebbero abbandonati. Uno dei loro avrebbe insultato un agente gridando "sei un Buscetta, sbirro di m ..." e per questo motivo è stato indagato per oltraggio.
    Nel corso del processo d'appello i tre giovani si sono scusati. "Il carcere - ha detto uno di loro - mi ha aiutato e mi ha fatto crescere, non sono più lo stesso di quando sono entrato. Mi vergogno di quello che è successo".
    La ragazza del gruppo ha ammesso di avere "difficoltà psicologiche" ma di "stare lavorando" per migliorarsi, aggiungendo che finora le era mancato il coraggio di rivolgersi alla famiglia di Mauro e di stare facendo del volontariato in una struttura per anziani.
    Quanto al terzo, è stata la stessa Corte a rilevare che "ha frequentato tutte le attività proposte dal carcere" tra cui un corso di studi in un istituto alberghiero "con buon rendimento e valutazioni positive dei professori". (ANSA).
   

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