(ANSA) - TORINO, 08 APR - Vola in Piemonte la cassa
integrazione nei primi due mesi del 2024: secondo i dati del
Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della Uil nazionale, sono
state richieste più di 7 milioni di ore di cassa integrazione,
in aumento del 35,6% rispetto allo stesso periodo del 2023
(+100,2% quella ordinaria, -12,6% quella straordinaria, -52,6% i
fondi di solidarietà gestiti dall'Inps). A livello nazionale
l'incremento è stato del 14,9%.
Nei primi due mesi dell'anno, gli ammortizzatori sociali
hanno tutelato 20.701 lavoratori piemontesi.
L'incremento è stato dell'808,6% a Biella, del 333,1% a
Vercelli, del 149,2% ad Asti, del 91,3% a Verbania, del 63,7% a
Novara, del 26,7% ad Alessandria, del 21,4% a Torino. L'unica
flessione a Cuneo ( -32,5%). Torino con quasi 4 milioni di ore
si posiziona al quinto posto dopo Taranto, Roma, Napoli e Bari.
"Le forti preoccupazioni relative alle situazioni di crisi
aziendali piemontesi trovano, purtroppo, conferma nei dati
relativi alla cassa integrazione - commenta il segretario
generale della Uil Piemonte, Gianni Cortese - che vede una
recrudescenza dopo diversi mesi di stagnazione. I principali
indicatori economici evidenziano una regione che affronta le
difficoltà derivanti dalle transizioni energetiche e digitali,
in costante calo demografico e con un urgente bisogno di
ripensare e riprogettare la sua struttura economica per
rilanciarsi al più presto. Tra le tante incognite, siamo
particolarmente preoccupati per il futuro dello stabilimento
Stellantis di Mirafiori, che deve essere messo nelle condizioni
di produrre almeno 200.000 vetture all'anno, con l'assegnazione
di un modello di largo consumo. Particolarmente grave è la
situazione dell'intero comparto della componentistica che occupa
migliaia di lavoratrici e lavoratori piemontesi". (ANSA).
Balzo della cassa integrazione in Piemonte, +35,6% in due mesi
Cortese (Uil): 'gravi difficoltà a partire da Mirafiori'