Piemonte

De Giovanni, 'la nostra Costituzione non si tocca'

Lo scrittore, il voto? Grave astensionismo, si corra ai ripari

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 11 MAG - "Dobbiamo non far toccare la nostra Costituzione che è tra le più belle del mondo. È stata costruita in un momento di dolore collettivo estremo. Prima di toccare la Costituzione dobbiamo porci il problema di quello che ha significato, significa e potrà significare in futuro". Lo dice all'ANSA Maurizio De Giovanni al Salone del Libro di Torino dove va in scena un Reading musicale da Pioggia. Per i Bastardi di Pizzofalcone (Einaudi), la più scalcinata e formidabile squadra investigativa partenopea tornata dopo tre anni.
    "Dobbiamo farcela a non far toccare la Costituzione o dobbiamo poter dire alla fine che non c'è nulla che abbiamo lasciato intentato. Alla fine dobbiamo essere sereni nel non aver lasciato nulla indietro, nulla da fare. Dobbiamo pensare a quello che è bello e utile non per i nostri figli ma per i nostri nipoti che non hanno ancora visto questa terra e che quando la vedranno ci giudicheranno" sottolinea De Giovanni che ha qualcosa da dire anche sulle elezioni europee di giugno.
    "Credo sia un grave vulnus della democrazia il livello attuale di votanti e astensionisti che va immediatamente riparato" sottolinea.
    "Troppo terribile" per De Giovanni "il procedimento disciplinare nei confronti di Serena Bortone" per il caso Scurati. "Lo trovo un atto di gravissima censura. La Bortone non ha fatto niente di opinabile, che possa essere immaginato come negativo. La Rai è nostra, ce lo dobbiamo ricordare. La Rai non è autosufficiente, vive di fondi pubblici. Questo fatto implica che dobbiamo e vogliamo sorvegliare che sia retta in un modo e non in un altro" spiega. (ANSA).
   

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