(ANSA) - OCCIMIANO, 14 MAG - La direzione aziendale di Gimar,
leader internazionale del settore enologico, ha comunicato
l'intenzione di fermare la produzione ad Occimiano (Alessandria)
e di spostare il personale - ad oggi circa 50 persone - nel sito
di Calamandrana (Asti), a circa 60 chilometri di distanza. Così
oggi sono state due ore di sciopero e presidio davanti ai
cancelli.
"Si sono detti pronti - spiega la Fiom Cgil in una nota - ad
aprire un confronto per trovare tutte le soluzioni necessarie.
Su Occimiano incombe la necessità di intervenire con
investimenti e azioni strutturali importanti, soprattutto dal
punto di vista della sicurezza. Per queste ragioni e per
ottimizzare i costi, sono state decise chiusura e
trasferimento". Per la camera del lavoro queste logiche
aziendali, "oltre a essere sempre più ricorrenti, indeboliscono
il tessuto industriale e sociale del Paese, creando una vera e
propria emergenza che va affrontata concretamente e in tempi
brevi".
Dalla proprietà, in un comunicato, precisano che sono stati
stanziati circa 5 milioni di euro complessivi per la creazione
della nuova unità produttiva: "Un unico grande stabilimento per
il Piemonte, dove fare confluire l'attività delle due storiche
realtà di Gimar e Sirio Aliberti. Oltre a essere meglio
equipaggiato dal punto di vista tecnico e infrastrutturale, sarà
strutturato per massimizzare gli standard di sicurezza,
l'ottimizzazione logistica e la crescita del business e
occupazionale". L'accorpamento delle attività nella nuova sede
non avrà - assicurano - alcun impatto sulle maestranze,
trasferendo interamente il personale di Gimar nella nuova unità.
Per facilitare l'operazione, l'azienda metterà a disposizione
dei dipendenti una serie di servizi gratuiti, tra cui un
bus-navetta, e una mensa.
Permane intanto, come fa sapere Maurizio Cantello (segretario
provinciale Fiom) lo stato di agitazione dei lavoratori, "in
attesa di valutare un altro sciopero dopo l'incontro con
l'azienda fissato per il 23 maggio". (ANSA).
Gimar, preoccupano chiusura e trasferimento a Calamandrana
Azienda: "Nessun impatto su occupazione", sindacati mobilitati