Piemonte

Il Sant'Anna supera le 400 'Vitamine Jazz' di concerti live

Hanno partecipato oltre trecento musicisti

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 17 MAG - Nuovo traguardo all'ospedale Sant'Anna: è stata superata la tappa delle 400 Vitamine jazz, concerti di musica live, varate dalla Fondazione Medicina a misura di donna onlus e curate da Raimondo Cesa. Il progetto ha visto la generosa partecipazione di oltre trecento jazzisti di fama nazionale e internazionale, che portano il benvenuto alla vita nei reparti di maternità, accompagnano le cure oncologiche durante le chemioterapie e danno valore ai tempi di attesa nelle sale d'aspetto e al pronto soccorso. Questi elementi ne fanno il più articolato, ampio e longevo programma al mondo di concerti jazz realizzati in un ospedale e approdati sui social durante la pandemia con più di un milione di visualizzazioni anche estere.
    Il progetto, che si colloca nel percorso strategico sull'alleanza virtuosa tra cultura e salute, varato dalla Fondazione nel 2011 e coordinato da Catterina Seia, è stato valutato "benefico per le pazienti e per gli operatori sanitari, nel sistema delle relazioni", nel corso di focus group con operatori sanitari del Sant'Anna, condotti da ricercatori della Iulm.
    "Attendiamo gli appuntamenti con curiosità e meraviglia.
    Siamo ogni giorno parte di una lotta. La musica ci stimola. Ci ha aperto personalmente nuovi mondi. Le note rimangono nelle stanze, con le pazienti, anche dopo il saluto dei musicisti" affermano alcune operatrici sanitarie intervistate, segnalando anche il cambiamento e la crescita del loro consumo culturale nel tempo libero. Gli stessi musicisti definiscono l'ospedale "un grembo armonico", una "grande scuola di empatia" e affermano che l'esperienza dell'esecuzione ad personam genera un arricchimento personale e professionale.
    "Siamo orgogliosi di questo traguardo all'insegna dell'umanizzazione delle cure e di un ospedale capace di prendersi cura delle pazienti a 360 gradi" afferma Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino.
    "L'arte ha la capacità di rendere gli spazi pubblici ambienti di vita più vicini e accoglienti per tutti noi" dichiara Stefano Geuna, rettore dell'Università di Torino. (ANSA).
   

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