(ANSA) - CASALE MONFERRATO, 17 MAG - Un ricorso alla
Commissione Interamericana per i diritti umani a Washington è
stato depositato per chiedere il carcere per il presunto
omicida, in Brasile, di Fabio Campagnola, imprenditore 52enne di
Casale Monferrato (Alessandria), ucciso il 3 gennaio 2023
davanti alla propria gelateria a Praia do Frances, a Marechal
Deodoro, Alagoas. José Pereira da Costa, poliziotto in pensione,
accusato della brutale esecuzione al termine di una lite, si
trova a piede libero, come fa sapere in un comunicato l'avvocato
Claudio Falleti, legale della famiglia della vittima.
"I tribunali non hanno mai accolto le richieste di modifica
della misura cautelare. Il Pereira da Costa - rimarca Falleti -
dovrebbe stare in carcere e non passeggiare tranquillo per la
città".
Una collaborazione Alessandria-Madrid, con la collega
spagnola Griselda Herrera Lopez, ha portato ora al deposito del
ricorso alla Commissione Interamericana per i diritti umani a
Washington per chiedere una misura cautelare urgente contro lo
Stato brasiliano, "affinché si adoperi presso il ministero di
Giustizia per l'applicazione della misura della custodia in
carcere per il da Costa, in quanto la famiglia Campagnola vive
costantemente a rischio in Brasile".
Il ricorso è in fase istruttoria, nei prossimi giorni si
saprà in merito all'accoglimento della richiesta di misura. "Non
si può restare impuniti. Anche se da lontano, ma con strumenti
internazionali - assicura Falleti - siamo vicini alla famiglia
di Fabio, pronti, se necessario, ad andare a Washington".
(ANSA).
Italiano ucciso in Brasile, ricorso a Commissione Interamericana
Avvocato: "L'indagato dovrebbe stare in carcere"