Piemonte

Osservatorio Antiplagio, 20% degli italiani si rivolge ai maghi

Fenomeno cresce coi social, 90% dei consulti online o telefonico

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 17 MAG - Circa il 20% degli italiani, quasi 12 milioni di persone, si rivolgono ogni anno a maghi, cartomanti, occultisti, guaritori, con una spesa media di 500 euro l'anno a testa e, dato nuovo emerso negli ultimi anni, nella maggior parte dei casi chi è dipendente da queste pratiche ha anche altre dipendenze. E' quanto emerge dal rapporto dell'Osservatorio Antiplagio che, dopo dieci anni dall'ultimo e in occasione del trentennale dell'associazione, è tornato a raccogliere e presentare i dati di un fenomeno crescente anche grazie ai social e alla rete, con il 90% dei consulti online e solo il 10% in presenza.
    "In trent'anni - spiegano il coordinatore nazionale, Giovanni Panunzio, e il presidente, Alfredo Barrago - abbiamo ricevuto circa 28 mila segnalazioni, ne raccogliamo un migliaio l'anno, quasi tutte anonime, ma il sommerso è decisamente maggiore. La solitudine e la facilità con cui i social permettono di avvicinare e conoscere tutto delle persone rendono il fenomeno ancora più vasto. Spesso c'è addirittura chi usa degli avatar e, dopo aver ottenuto i soldi, sparisce". Secondo il rapporto, considerando un esborso medio annuo di 500 euro a cliente, il totale degli introiti annui per maghi e occultisti è di 6 miliardi, di cui 5,5 per consulti telefonici o online. Con un tasso di evasione molto elevato: solo due clienti su 100, rileva il rapporto, dice di aver ricevuto un regolare documento fiscale, il 55%, una quietanza anonima, il 44% nulla. Per quel che riguarda la clientela il 68% sono donne e, rileva sempre il rapporto, di fronte a eventuali truffe, minacce, circonvenzioni, rituali a sfondo sessuale, esercizi abusivi della professione medica e manipolazioni mentali, solo il 3% delle vittime sporge denuncia. A livello regionale il Piemonte conta 1.200 fra maghi, veggenti, guaritori, medium, con 85mila clienti e una spesa di 50mila euro annui per consulti in studio. (ANSA).
   

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