Piemonte

Manifesti choc contro Cirio, tutti assolti e prosciolti

Avvocato difensore, ora a cosa serve la scorta al governatore?

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 14 GIU - I manifesti dove il governatore Alberto Cirio era raffigurato come Aldo Moro rapito dalle Brigate Rosse erano "una ragazzata" e "uno scherzo goliardico".
    E' quanto afferma il tribunale di Torino nelle motivazioni della sentenza con cui sono stati assolti due degli indagati secondo quanto riporta il loro avvocato difensore, Claudio Novaro. Per altri due il reato contestato (le minacce) è stato dichiarato estinto dopo l'esito favorevole di un periodo di messa alla prova.
    L'episodio risale al 30 settembre 2020, quando i manifesti furono trovati nei paraggi del centro sociale Askatasuna (che non risulta coinvolto nell'iniziativa). La maggior parte degli indagati erano giovani e giovanissimi aderenti al Collettivo autonomo universitario. Dopo essere stati individuati spiegarono di avere trovato il fotomontaggio di Cirio e Moro su internet, di averci aggiunto la scritta "i cosplayer che vogliamo" e di avere confezionato un manifesto "per fare una boiata".
    In un articolo pubblicato da un sito di area, uno degli avvocati difensori, Claudio Novaro, ricorda che a Cirio fu affidata una scorta dopo il ritrovamento dei manifesti e che lo stesso presidente della Regione commentò l'accaduto così: "Qualcuno forse pensa di fermare il Piemonte e i piemontesi con le intimidazioni. Ma, ci ha insegnato Aldo Moro, "la vera libertà si vive faticosamente tra continue insidie". "Ora - aggiunge ironicamente il legale - le insidie si possono considerare tramontate. Non resta che darne avviso al presidente Cirio e all'Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale, deputata al mantenimento della scorta".
    Secondo l'avvocato "a Torino si è sperimentata negli anni un'ulteriore funzione importante della scorta, quella di volano per il sovradimensionamento, sul piano dell'ordine pubblico, dei fenomeni legati alla conflittualità sociale". (ANSA).
   

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