(ANSA) - TORINO, 17 GIU - "L'esposto che ha dato il via alle
indagini è stato il frutto di una mia personale frustrazione:
quella di un padre che vedeva crescere i propri figli e le
proprie figlie in una delle città più inquinate d'Europa".
Roberto Mezzalama, presidente del comitato Torino Respira,
affida a un video le ragioni dell'iniziativa legale che ha
originato il processo contro ex amministratori comunali e
regionali (tra cui i sindaci Chiara Appendino e Piero Fassino e
il governatore Sergio Chiamparino) in programma domani in
tribunale.
L'esposto è del 2017. "Sui siti di Comune e Regione - dice
Mezzalama - c'erano già tutte le informazioni necessarie.
Inoltre si parlava esplicitamente di morti legate
all'inquinamento. Nonostante questo, le azioni intraprese dagli
amministratori non sono mai state all'altezza della situazione
e, anzi, si è utilizzata l'oggettiva difficoltà geografica di
Torino come scusa".
Nel filmato compare anche la dottoressa Simona Ferrero,
medico all'ospedale Molinette, che sottolinea come "forti
evidenze scientifiche dimostrano che l'inquinamento atmosferico
danneggia gravemente la nostra salute anche a basse
concentrazioni, tanto che nel 2021 l'Oms ha ridotto i limiti di
soglia considerati pericolosi".
Il comitato Torino Respira chiederà di costituirsi parte
civile con l'avvocato Marino Careglio. "E' il primo processo in
Italia - spiega il legame - per un reato che è stato introdotto
nel 2015 per una tutela più incisiva della qualità dell'aria e
dell'ambiente. Vogliamo parteciparvi per fornire il nostro
contributo scientifico e giuridico". (ANSA).
Smog: comitato Torino respira, processo nato su nostro esposto
Mezzalama, non volevo crescere miei figli in una città inquinata