(ANSA) - TORINO, 21 GIU - A quattrodici anni è ricorsa in
appello contro la madre che a fine gennaio era stata assolta
dall'accusa di maltrattamenti nei confronti della figlia. La
ragazzina, vittima di molestie da parte di un amico della donna,
un massaggiatore di 75 anni, non era stata creduta dalla mamma,
55 anni.
La giovanissima inutilmente aveva raccontato quello che aveva
subito durante i massaggi che l'uomo le faceva, spiegando alla
madre i perché di quei segni di graffi che aveva sul suo corpo.
L'uomo sarà poi condannato a 6 anni. Una storia, raccontata
sulle pagine del quotidiano La Stampa, avvenuta in un paese in
provincia di Biella.
Sul banco degli imputati dunque tornerà la 55enne, che,
secondo la figlia, da quando aveva dieci anni l'obbligava a
occuparsi della casa e della cucina, sotto la minaccia costante
di punizioni anche fisiche. Come nella fiaba di Cenerentola.
La donna è difesa dall'avvocato Enrico Melis: nel processo di
primo grado il pm Bernardeschi aveva chiesto una condanna
superiore ai tre anni. I giudici avevano deciso diversamente
perché nel caso della violenza usata dalla madre nei confronti
della figlia ci sarebbero stati "elementi probatori
contrastanti".
Ma la quattordicenne non si è arresa, sostenuta dal suo tutore
legale, l'avvocato torinese Mauro Scaramozzino, e ha così
ricorso in Appello. (ANSA).
A 14 anni fa appello contro la madre assolta per maltrattamenti
La vicenda è avvenuta nel Biellese