Piemonte

Mottarone: nessuna decisione della gup, vanno modificate le accuse

Giudice invita il pm a riformulare i capi d'imputazione. Rinvio al 12 settembre

Redazione Ansa

La gup di Verbania, Rosa Maria Fornelli oggi non ha preso alcuna decisione in merito alla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di otto persone, tra cui due società, imputate per la tragedia del Mottarone.

La giudice ha invitato invece la procura di Verbania a modificare i capi di imputazione, in quanto ritiene vadano escluse l'aggravante dell'antinfortunistica e la sussistenza dei reati dolosi, accogliendo le tesi difensive. Per la gup le accuse vanno contestate come disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Ciò potrebbe alleggerire la posizione di alcuni.

Si ritorna in aula il prossimo 12 settembre.

La gup, con un provvedimento articolato e che ha passato in rassegna uno per uno i capi di imputazione, ha chiesto al procuratore Olimpia Bossi e al pm Laura Carrera, di rimettere mano alle accuse formulate nei confronti di Luigi Nerini, titolare della ferrovia del Mottarone la società che gestiva l'impianto, Enrico Perocchio, il direttore di esercizio, Gabriele Tadini, il caposervizio, i vertici di Leitner, tra cui il presidente Anton Seeber, di cui era stato comunque chiesto il proscioglimento, il vicepresidente Martin Leitner, il responsabile del customer service Peter Rabanser e delle due società stesse, Leitner e Ferrovie del Mottarone. Le ipotesi originarie per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio sono attentato alla sicurezza dei trasporti, rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose gravissime e solo per Tadini e Perocchio anche il falso. Con i 'paletti' messi dalla giudice, si dovrebbe arrivare a un capo di imputazione, è stato riferito dalle difese, in cui si contestano solo il disastro colposo, l'omicidio colposo plurimo e le lesioni colpose gravissime, reato questo che riguarda il piccolo Eitan, l'unico sopravvissuto. Ciò, sempre secondo i legali, dovrebbe portare a prosciogliere quanto meno le due società imputate per la legge, assistite dagli avvocati Luca Della Casa e Alberto Mittone e a ridimensionare la gravità delle accuse per le perone fisiche. Qualora la Procura, in caso estremo, non dovesse accogliere l'invito della giudice, il fascicolo regredirà alla fase delle indagini preliminari.

Mamma di una vittima: 'Essenziale che vadano tutti a processo'

 "Se mi aspettavo una fine diversa? Mi aspettavo la fine dell'udienza preliminare, mi aspettavo il processo. Se sono delusa? Vedremo quando inizia il processo. Al momento la cosa essenziale è che tutti vadano a processo".

Lo ha detto Vincenza Minutella, la mamma di Silvia Malnati, una delle quattordici vittime dell'incidente del Mottarone, al termine dell'udienza con la quale il gup di Verbania ha chiesto alla Procura di riformulare i capi d'imputazione.

"Ci saremo sempre - ha aggiunto la signora, che nell'incidente ha perso la figlia 26enne -. Anche perché la colpa, secondo me, non è solo di uno, è una catena. Se lui (il caposervizio Gabriele Tadini, che fin dalle prime ore ha ammesso l'uso dei forchettoni che impedirono il funzionamento dei freni di emergenza, ndr) ha fatto quello che ha fatto, è perché ha dovuto farlo in base alle anomalie che c'erano. Non è giusto che paghi solo uno".

Legale Leitner: 'Ora assoluzione per alcune accuse'

"Oggi abbiamo assistito a una rivisitazione delle imputazioni, da parte del gup, estremamente articolata. Ciascuna di esse è stata fatta oggetto di una analisi riguardante elementi di criticità che inevitabilmente hanno condotto il giudice a chiedere al pubblico ministero di prendere atto di alcune aporie inestricabili e quindi alla riformulazione di alcune imputazioni e alla eliminazione di alcune contestazioni". È il commento dell'avvocato Federico Cecconi, del pool difensivo di Leitner, al termine dell'udienza odierna per l'incidente del Mottarone. "Il 12 settembre sapremo se il pubblico ministero avrà recepito gli inviti formulati dal giudice che inevitabilmente dovrebbero portare a una richiesta di natura assolutoria per quanto riguarda alcuni ipotesi di reato e ad alcune posizioni e, in altri casi, a una riduzione per alcune altre posizioni residuali delle originarie contestazioni" ha concluso Cecconi.

Difesa Perocchio: 'La decisione del gup oltre le mie aspettative' 

Siamo molto contenti, molto soddisfatti. Il giudice è stato molto attento e forse è andata anche oltre le mie aspettative". È il commento dell'avvocato Andrea Da Prato, difensore di Enrico Perocchio, direttore d'esercizio dell'impianto funiviario del Mottarone. "Il gup ha dato anche dei suggerimenti. Una Procura attenta deve tenerne conto" ha concluso Da Prato.

Difesa Nerini: 'Per gup alcune accuse sono rami secchi' 

 "Siamo molto contenti perché c'era una gran confusione nelle imputazioni che non ci consentiva di partecipare seriamente al dibattimento e anche alla stessa udienza preliminare". Lo ha detto l'avvocato Pasquale Pantano, difensore di Luigi Nerini, titolare della società Ferrovie del Mottarone, che gestiva l'impianto funiviario di Stresa. "Il giudice ha di fatto escluso i reati dolosi che ha definito rami secchi - ha spiegato Pantano - e individuato nella sicurezza dei trasporti la materia sulla quale si dovrà sviluppare la discussione. Mi sembra veramente chiaro che qui non si tratti di norme sui lavoratori, ma di un caso molto più serio di sicurezza dei trasporti".

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