(ANSA) - BIELLA, 29 LUG - Tensioni nella notte nella casa
circondariale di Biella. Sette detenuti si sono rifiutati di
rientrare in cella e gli agenti della polizia penitenziaria in
servizio si sono trovati ad affrontare una situazione di
emergenza.
Si è trattato di "gravi disordini. Agenti liberi dal
servizio, sono stati richiamati per cercare di dare manforte
allo sparuto gruppo al lavoro, attese le voragini negli organici
della polizia penitenziaria" spiega Gennarino De Fazio,
segretario generale della Uipa Polizia Penitenziaria, che
ricorda come tutto questo sia accaduto "dopo Roma Regina Coeli,
Terni, e Velletri, dove ancora circa 240 detenuti sono in
rivolta".
Già due giorni fa un detenuto sempre a Biella aveva appiccato
un incendio nella propria cella ed era stato tratto in salvo da
due agenti di servizio che erano rimasti intossicati e
ricoverati in ospedale.
Sulla questione era intervenuto l'Osapp.
"Da tempo l'Osapp - sottolinea il vice segretario nazionale,
Gerardo Romano - chiede al presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, e al premier, Giorgia Meloni, di dichiarare lo stato
di emergenza nelle carceri. Negli istituti di pena ormai i
detenuti spadroneggiano e il personale di polizia penitenziaria
ha paura di svolgere il proprio servizio perché non sa al
termine se rientrerà a casa. È a rischio l'incolumità personale
di tutti gli operatori. Servono interventi urgenti", conclude
Romano. (ANSA).
Nella notte protesta dei detenuti del carcere di Biella
Richiamati d'urgenza gli agenti liberi dal servizio