Piemonte

Confesercenti Piemonte, preoccupa il boom di airbnb

"Via negozi e servizi essenziali, commercio si dematerializza"

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 03 AGO - Bene la formula dell'airbnb, ma sta prendendo dimensioni tali da svuotare i centri storici dai residenti, con le ovvie conseguenze sul commercio di vicinato.
    Per i piccoli centri il timore è addirittura la desertificazione. A porre il problema è la Confesercenti del Piemonte, che ricorda come siano oltre 15.000 le abitazioni in Piemonte offerte ai turisti con la formula airbnb. "Ciò significa - evidenzia - oltre 32.000 camere per oltre 66.000 posti letto, dove Torino e provincia pesano per circa la metà. A queste case, gestite di privati, si aggiungono le già esistenti case vacanze, bed and breakfast, residence e affittacamere, cioè il settore cosiddetto extralberghiero, gestito invece in forma imprenditoriale: in complesso, oltre 5.600 strutture". Per gli airbnb la crescita è esponenziale: fra il 2022 e il 2024, di quasi il 60% in termini di strutture (da 9.654 a 15.440), di oltre il 64% in termini di camere (da 19.630 a 32.205) e di oltre il 60% in termini di posti letto (da 41.427 a 66.520). Ma l'aumento esclusivamente riferito alle grandi città come Torino dà una percentuale ben più alta: +196% (media nazionale), secodo quanto riferisce l'associazione di categoria.
    "La presenza di un diffuso settore di accoglienza extralberghiera - dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti - può essere un fatto positivo, perché spesso queste strutture operano in territori dove, per ragioni organizzative ed economiche, non sarebbe sostenibile un'attività alberghiera. Ciò che preoccupa è invece la diffusione di piattaforme come Airbnb. Ora è più facile per i proprietari di immobili entrare nel mercato dell'affitto breve e un sempre maggiore numero di persone vede nelle locazioni turistiche un'opportunità di reddito aggiuntivo. Ma quali sono i costi sociali di un fenomeno che finora non è stato né regolamentato, né limitato? Per ora assistiamo una tripla metamorfosi per i nostri centri urbani: gli appartamenti diventano attività ricettive, i negozi e i servizi essenziali spariscono e il commercio si dematerializza". (ANSA).
   

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