Piemonte

Disordini nel carcere di Torino, sei gli agenti feriti

Nella giornata di ieri e fino alla scorsa notte. Altri due sono rimasti intossicati dal fumo di un incendio

Redazione Ansa

Ferragosto di tensioni e disordini nel carcere di Torino. Una lunga giornata di proteste da parte dei detenuti è sfociata nel ferimento - non grave - di sei agenti di polizia penitenziaria; altri due sono rimasti intossicati dal fumo sprigionato dagli incendi. La calma è tornata solo nelle prime ore di questa mattina ma è stato necessario richiamare il personale non in servizio e anche ricevere l'aiuto di unità fatte confluire da altri istituti di pena del Piemonte.

Che la situazione sia difficile all'interno della casa circondariale 'Lorusso e Cotugno', dove i reclusi sono 1.500 a fronte di una capienza di 1.100, dove mancano circa 200 agenti e dove i sindacati denunciano da tempo la cattive condizioni igienico-sanitarie, non è una novità. Il 13 agosto una delegazione di avvocati e di esponenti politici (fra cui Anna Rossomando, vicepresidente del Senato) aveva potuto visitare solo una parte della struttura data la concomitanza di un parapiglia fra detenuti in un settore e di un tentativo di suicidio in un altro.

Ieri la miccia della tensione si è accesa in due punti. Nel padiglione B una decina di detenuti ha dato origine a una rissa per poi rifiutarsi di rientrare nelle celle; uno ha anche appiccato il fuoco a un materasso.

Nell'area C è successo di peggio. Un recluso che chiedeva di essere trasferito a impugnato un paio di forbici minacciando i presenti. I compagni gli hanno dato manforte e in breve la protesta si è estesa a tutti i tre piani del padiglione: danni al sistema di videosorveglianza, alle luci al neon e alle suppellettili, fuoco ai materassi, olio gettato sul pavimento per ostacolare l'intervento degli agenti.

Un marocchino di 25 anni, fra gli evacuati in cortile a causa del fumo che aveva invaso le sezioni, ha approfittato della confusione per scavalcare un muretto e portarsi a ridosso delle recinzioni prima di essere bloccato. I sei agenti sono stati dimessi con prognosi che vanno dai 7 ai 15 giorni.

"Quanto è successo è una follia" tuona Leo Beneduci, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Osapp, che da un lato sottolinea come "nel carcere più problematico d'Italia le funzioni di comando del reparto sono affidate a un ispettore che, seppur bravo, non ha l'esperienza giusta", e dall'altro, considerata la "situazione di anarchia", chiede al prefetto di fare intervenire l'esercito. Donato Capece, numero uno del Sappe, osserva che "è sconcertante rivedere le fiamme nel carcere di Torino" ricordando l'incendio nella sezione femminile che nel 1989 uccise undici recluse e due agenti di custodia. 

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