Piemonte

Il doc Heimat racconta la migrazione in sei paesi europei

L'opera di Ingaria presentato al 33/o Forum di Karpacz

Redazione Ansa

(ANSA) - KARPACZ, 09 SET - Il racconto della migrazione come esperienza umana di resistenza e di speranza: è il documentario Heimat, realizzato da Alessandro Ingaria, regista italiano indipendente e sindaco di Priero (Cuneo) - piccolo comune piemontese - presentato al 33/o Forum Economico di Karpacz (Polonia).
    Realizzato nell'ambito del progetto europeo Arrival Regions - che ha coinvolto sei paesi europei - il documentario rappresenta l'esito di una selezione di 70 interviste a migranti arrivati in Italia, Germania, Repubblica Ceca, Slovenia, Croazia e Polonia.
    Gli intervistati riflettono coralmente sul loro percorso di vita e sulla ricerca di un nuovo senso di casa, da cui il titolo tedesco che richiama il luogo in cui un essere umano si sente più sicuro e protetto, nonché circondato dai propri affetti.
    L'interesse del regista per la tematica migratoria nasce sia dalla sua produzione cinematografica, che dalla singolare esperienza istituzionale vissuta nel Comune che amministra: dal 2017 l'amministrazione di Priero gestisce direttamente un Centro di Accoglienza Straordinaria per richiedenti asilo. "Cerco di raccontare poeticamente quello che succede nella quotidianità - ha spiegato Ingaria - in particolare sull'argomento della migrazione, in cui si sprecano le ovvietà e i luoghi comuni." Tra le tante storie di umanità transitate nel piccolo comune vale la pena di ricordare quella di Shipon: partito dal Bangladesh e passato attraverso la rotta mediterranea nel 2017, grazie all'impegno del Comune e degli enti del territorio che si sono occupati del suo percorso formativo, è arrivato ad essere cuoco nel più elegante albergo del capoluogo cuneese. Quando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del 25 aprile, si è recato in provincia per commemorare le vittime degli eccidi nazifascisti, Shipon ha cucinato per lui: un simbolico punto di arrivo di una parabola incredibile di un viaggio migratorio verso il proprio futuro. (ANSA).
   

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