(ANSA) - ALBA, 13 SET - C'è anche il Comune di Alba, in veste
di parte civile, nel processo per il furto della medaglia d'oro
al valor militare che fu conferita alla città dal presidente
della Repubblica Luigi Einaudi. Il colpo in municipio era
avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 maggio dello scorso anno.
Dopo mesi di indagini, in novembre, i carabinieri avevano
rintracciato il presunto autore del furto: Salvatore D'Amico, un
pregiudicato domiciliato a Genova.
Ieri ad Asti si è tenuta l'udienza predibattimentale nel
processo che lo vede imputato. Stando alla ricostruzione degli
inquirenti, il sospettato avrebbe cercato di rivendere la
medaglia in un compro oro di Genova: vistosi rifiutare
l'oggetto, ritenuto di scarso valore, lo avrebbe quindi gettato.
Nel 1949 la città aveva ricevuto la medaglia in
riconoscimento dell'impegno e dell'eroismo dimostrato durante la
Resistenza, nonché a titolo di ringraziamento per il sacrificio
in termini di perdute umane e materiali durante la guerra. "La
medaglia è il simbolo per eccellenza della Resistenza albese e
del suo territorio, il cui valore va ben oltre il materiale con
cui era stata coniata" commenta il sindaco Alberto Gatto,
presente ieri in udienza insieme all'avvocato del Comune.
(ANSA).
Alba si costituisce parte civile per il furto medaglia al valore
A processo un pregiudicato, l'avrebbe gettata dopo il colpo