Piemonte

Ultrà: avvocato Juve, serve azione congiunta pm-polizia-società

Chiappero: 'Il tifo non può essere lasciato in mano alle curve'

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 02 OTT - Per debellare lo strapotere degli ultrà nel mondo del calcio servono "azioni congiunte di questure, procure e società". E sarebbe bene smetterla con la "retorica della curva come dodicesimo uomo in campo" perché i gruppi organizzati tendono ad attribuirsi un'importanza che non devono avere. A parlare è Luigi Chiappero, l'avvocato torinese che ha supportato la denuncia della Juventus che ha innescato l'indagine 'Last Banner' poi sfociata in processi e condanne per associazione a delinquere contro la "cupola" che tiranneggiava i supporter bianconeri e che esercitava pressioni sul club.
    "Se siamo riusciti ad arrivare a questo risultato - dice - è grazie a un lavoro coordinato di procura e questura nell'ambito del quale la Juventus ha fornito il suo contributo. Senza la complessa macchina organizzativa allestita in materia di sicurezza all'interno dello stadio non si sarebbe mai potuto conoscere nei dettagli ciò che accadeva nella curva, come i casi dei tifosi costretti dagli ultras ad abbandonare il loro posto.
    Questo dimostra che le società possono fare la propria parte".
    L'avvocato è dell'opinione che "il tifo non possa essere lasciato in mano alle curve: se la mia squadra gioca contro il Napoli voglio che vinca e che magari vinca 4-0, ma se partono dei cori come 'Noi non siamo napoletani' io mi sento a disagio perché non ho nulla contro i napoletani".
    "Allo stadio - aggiunge - tutti hanno diritto a sostenere la propria squadra senza imposizioni e senza derive che nulla hanno a che fare con lo sport. Anche il tifo deve essere di qualità. E le società devono trovare soluzioni per alzarne il livello".
    (ANSA).
   

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