Piemonte

Responsabile nutrizione Juve, creatina aiuta contro le lesioni

'Aiuta gli atleti a tollerare carichi pesanti di allenamento'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 05 OTT - "La creatina non solo può migliorare le prestazioni di esercizio, ma può svolgere un ruolo nella prevenzione e nella riduzione della gravità delle lesioni, nel migliorare la riabilitazione dalle lesioni e nell'aiutare gli atleti a tollerare carichi di allenamento pesanti". Lo ha detto Fabrizio Angelini, Presidente SINSEB e Responsabile Nutrizione e Supplementazione Juventus durante il quinto Congresso Internazionale 'Healthy Lifespan - Positive nutrition, antiinflammation diet, physical activity and sport' organizzato dalla Fondazione Paolo Sorbini, e promosso da Enervit e Technogym, a Palazzo Mezzanotte a Milano.
    Se nello sport la creatina "è assolutamente da consigliare", anche nelle persone anziane ha una reazione "interessantissima" e "si può dare anche agli adolescenti, specie quelli che hanno dei training impegnativi, chiaramente concordando con famiglia e staff".
    Non solo, visto che secondo Angelini la creatina "può essere utile anche a chi fa dei turni di lavoro stressanti. Io - ha spiegato - l'ho consigliata a dei colleghi che facevano dodici ore di sala operatoria. Oppure pensiamo a un pompiere che magari deve lavorare 13 ore e mantenere lucidità mentale".
    Inoltre, "è dimostrato che l'integrazione a breve e lungo termine è sicura e ben tollerata in individui sani. Possiamo dire che la creatina è un supplemento assolutamente sicuro, utile in quasi tutti i tipi di sport" ha proseguito.
    Al congresso è intervenuto anche Asker Jeukendrup, Direttore della società di consulenza sulle prestazioni Mysportscience, che ha sottolineato come l'utilizzo di carboidrati a trasporto multiplo abbia "rivoluzionato" gli sport di resistenza.
    "Possono, infatti, aumentare l'assorbimento, efficientando l'utilizzo di energia e di liquidi, ridurre i disturbi gastro-intestinali e migliorare le prestazioni. Questo sta avendo un forte impatto sulle pratiche alimentari degli atleti di resistenza, che ora allenano anche l'intestino, in maniera da poter assumere quantità massimali di carboidrati" ha concluso.
    (ANSA).
   

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