(ANSA) - TORINO, 10 OTT - La giustizia come "un sollievo",
come qualcosa che "ti permette di vivere guardando avanti e di
non continuare a voltarti indietro". Ha portato la sua storia
personale Mario Calabresi stamani a Torino, nell'incontro che ha
aperto la prima delle 'Giornate della legalità' (in programma
fino al 13 ottobre) promosse dalla Città insieme a Fondazione
per la cultura.
"Quando ero piccolo - ha raccontato - chiedevo spesso alla
mamma 'chi ha sparato a papà?'. Da studente marinavo la scuola
per andare in biblioteca a sfogliare i vecchi giornali. L'idea
di non sapere non mi dava pace. Il processo è stato il più lungo
della storia d'Italia: cominciò che dovevo dare la maturità e
terminò che ero diventato padre. Ma ciò che interessava era che
qualcuno si stesse occupando del caso, del nostro caso. E anche
dopo così tanto tempo, arrivare semplicemente a capire come era
andata in quel lontano giorno del 1972 è stato un sollievo. Una
riparazione. Una verità che ci permetteva di cominciare a vivere
senza voltarci indietro. E di non sentirci soli".
Insieme a Calabresi è intervenuta Marta Cartabia, giurista,
ex ministro della giustizia: "L'ingiustizia - ha spiegato agli
studenti - rovina le vite. Fa sanguinare i cuori delle persone e
procura un dolore incontenibile anche quando, in apparenza, è il
prodotto di fatti che potrebbero essere considerati meno gravi
di altri. Pensate a una minaccia, o al bullismo: pensate a chi
ne è vittima e si spaventa, si turba, si chiude in casa per
paura. L'ingiustizia ferisce e la giustizia deve cercare di
guarire. E a questo vale la pena di dedicare la propria vita".
(ANSA).
Calabresi, la giustizia è un sollievo che ti permette di vivere
Il giornalista a Torino per 'Giornate legalità' con Cartabia