Piemonte

Al Museo di Antichità le radici dell'archeologia scientifica

Due sepolture a confronto in un nuovo allestimento espostitivo

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 17 OTT - Un racconto della nascita dell'archeologia scientifica in Piemonte attraverso il confronto fra due sepolture di grande valore che testimoniano contesti geografici e culturali molto diversi, una tomba neolitica scoperta nel 1909 in una piccola necropoli valdostana, a Montjovet, e la mummia di un giovane uomo ritrovata vicino a Luxor nel 1920 dalla Missione archeologica italiana diretta da Ernesto Schiaparelli. 'Anatomia di un inizio' e il nuovo allestimento che da oggi arricchisce la collezione del Museo di Antichità nella sezione dedicata all'archeologia a Torino.
    Nel percorso espositivo si possono vedere una accanto all'altra, la mummia rannicchiata di un giovane, in prestito triennale dal Museo di Antropologia ed Etnografia dell'Università, e i resti di uno scheletro ritrovato nella necropoli a inumazione, scavata sempre da Schiaparelli, di nuovo visibile dopo 50 anni. Su entrambe le sepolture sono state condotte recenti indagini per la datazione e il restauro, che hanno permesso di gettare nuova luce e considerazioni storiche e di allestimento su questi reperti. Il tutto presentando il contesto culturale del primo ventennio del '900 quando si passo, anche in Piemonte, da uno studio e una percezione dell'archeologia non più come ricerca avventurosa ma vera e propria disciplina scientifica. (ANSA).
   

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