(ANSA) - TORINO, 19 OTT - Il movimento No Tav annuncia, in
una nota, che i proprietari dei terreni espropriati negli scorsi
giorni a San Giuliano (Torino), in Val di Susa, dove è previsto
uno dei cantieri della Torino-Lione, "adiranno le vie legali
perché ritengono che quel terreno, trasformato in fortino
militare, sia ancora legittimamente in loro possesso e
utilizzabile".
"I proprietari non riconoscono la validità della procedura di
esproprio e per questo, salvo una piccola delegazione decisa
insieme, non si sono presentati - affermano i No Tav - Prima
ancora che le procedure di esproprio fossero terminate e quindi
in pieno diritto di stare nella loro proprietà, a notte fonda,
qualche centinaio di persone che erano presenti in loco, sono
state attaccate con sproporzionata violenza e cacciate dai loro
terreni a colpi di lacrimogeni - aggiungono - .
"Possiamo pensarla come si vuole su Tav, ma cedere di fronte
al sopruso vorrebbe dire rinunciare alla propria dignità e alla
propria libertà di autodeterminazione", concludono dal movimento
valsusino. (ANSA).
No Tav, vie legali contro l'esproprio dei terreni a San Giuliano
"Proprietari non riconoscono validità della procedura"