Piemonte

Post-infarto, con inibitori di Pcsk9 rapido calo del colesterolo

Lo dimostra studio degli ospedali Mauriziano, Novara e Rivoli

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 24 OTT - Intervenire tempestivamente con gli inibitori di Pcsk9, farmaci usati per abbassare il colesterolo 'cattivo', nei pazienti con livelli alti nella terapia post-infarto aiuta a ridurli. Il dato emerge dallo studio 'At Target-It', che ha coinvolto i reparti di Cardiologia dell'ospedale Mauriziano di Torino, dell'ospedale Maggiore della Carità di Novara e il presidio ospedaliero di Rivoli.
    In Piemonte sono 10mila gli infarti all'anno e un paziente su cinque rischia un secondo episodio entro dodici mesi. Il colesterolo Ldl è un fattore causale modificabile per prevenire nuovi eventi, ma oltre l'80% dei pazienti non raggiunge i livelli raccomandati.
    "Circa il 25% dei pazienti del nostro centro sono stati trattati con l'approccio colpisci presto e colpisci forte - spiega Giuseppe Musumeci, direttore di Cardiologia dell'Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino - Con l'uso degli anticorpi monoclonali inibitori di Pcsk9, in associazione a statine ed ezetimibe, si riesce a portare i pazienti a raggiungere i livelli di Ldl target in oltre il 95% dei casi entro i 6 mesi, con una riduzione del colesterolo Ldl di oltre il 75%. Nell'ultimo anno abbiamo osservato una diminuzione significativa dei secondi eventi, con benefici per i pazienti che migliorano la qualità e la durata della vita e con una riduzione dei costi legati ai ricoveri evitati", aggiunge Musumeci.
    "Un secondo risultato significativo è l'aderenza alla terapia - continua Musumeci - i dati mostrano un tasso del 97% di aderenza agli anticorpi monoclonali inibitori Pcsk9 a 6 mesi. Si tratta di terapie iniettive, e a questa modalità di somministrazione sia il paziente che il medico di medicina generale, attribuiscono molta importanza; pertanto, risulta molto difficile che vengano sospese in modo autonomo". (ANSA).
   

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