Piemonte

Migrante morto nel Cpr di Torino, due rinvii a giudizio

Lacune nell'assistenza sanitaria. Un poliziotto patteggia

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 29 OTT - Due rinvii a giudizio sono stati disposti oggi da un gip del tribunale di Torino per il caso di Moussa Balde, il giovane originario della Guinea che nel giugno del 2021 si tolse la vita nel Cpr del capoluogo piemontese. Il processo si aprirà nel febbraio del 2025 e riguarderà la direttrice delegata di Gepsa - la società che gestiva la struttura - e un medico.
    Balde, i cui familiari si sono costituiti parte civile con l'avvocato Gianluca Vitale, era stato portato nel Cpr dopo essere stato violentemente aggredito a Ventimiglia da un gruppo di italiani: si era scoperto, infatti, che non era in regola con i documenti. L'inchiesta, coordinata dai pm Vincenzo Pacileo e Rossella Salvati, si è concentrata sulle lacune nella sorveglianza sanitaria all'interno del Cpr e sull'uso improprio di un locale, chiamato 'ospedaletto', dove venivano rinchiusi i migranti con problemi psicologici. Al processo verrà contestata la cooperazione in omicidio colposo.
    Nel corso del procedimento è stato indagato anche un ispettore capo della polizia di Stato, all'epoca dei fatti impegnato nella vigilanza all'interno del Cpr, per dei falsi relativi alla compilazione di una serie di relazioni di servizio: l'uomo ha patteggiato un anno di reclusione. (ANSA).
   

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