Piemonte

Piemonte, maggioranza chiede Consiglio aperto sull'automotive

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 30 OTT - I capigruppo della maggioranza in Consiglio regionale chiedono la convocazione urgente di un Consiglio Regionale aperto sull'automotive.
    "La transizione ecologica con costi sociali enormi - dichiara Carlo Riva Vercellotti, capogruppo di Fratelli d'Italia - è stato un errore che ora stiamo pagando ed è bene trovarsi per valutare le azioni migliori per contrastare la deriva green e tutelare il lavoro in Piemonte".
    Per Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega, "le misure previste dalla legge di bilancio, contro cui oggi le forze di minoranza si scagliano dando la colpa al governo, sono le conseguenze dei provvedimenti folli che le stesse sinistre hanno appoggiato a Bruxelles. La transizione all'auto elettrica, votata a maggioranza dai colleghi che adesso gridano allo scandalo, costringe le aziende a ridurre la produzione dell'endotermico. Il mantenimento dei posti di lavoro e il risanamento delle aziende restano prioritari per la Lega. - aggiunge Ricca - L'apertura di un confronto diretto con gli addetti del settore servirà a trovare la soluzione a un problema che ci riguarda da vicino".
    Paolo Ruzzola, capogruppo di Forza Italia, esprime "l'estrema preoccupazione per il futuro dell'automotive in Piemonte e soprattutto a Torino, che ha sempre rappresentato la capitale dell'automotive e della grande industria in Italia. Ora è indispensabile un confronto serio sull'argomento in Consiglio regionale dove ogni attore ci metta la faccia. Il rischio di perdere come comparto 10mila lavoratori costituisce una bomba sociale che va disinnescata".
    Per Silvio Magliano, capogruppo della Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale, "affrontare in modo aperto il tema dell'automotive è doveroso per dare un riscontro a una filiera fondamentale per il territorio: qualità e l'esperienza di tutti gli addetti, operai, impiegati e dirigenti, sono un valore per Torino e per il Piemonte che va tutelato e che non può assolutamente andare perduto. Dobbiamo dare risposte alle famiglie che sull'indotto dell'auto hanno creato esistenze e costruito le basi per il proprio futuro e che ora, giustamente, temono che tutto questo venga messo in discussione". (ANSA).
   

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