(ANSA) - TORINO, 06 NOV - La Procura di Torino ha chiuso le
indagini sull'aggressione con machete avvenuta in strada il 18
marzo scorso, in via Panizza, nel quartiere di Mirafiori, che
portò a grave ferimento e alla successiva amputazione della
gamba sinistra di un giovane di 23enne.
Undici le persone sono state iscritte nel registro degli
indagati, due di loro sono attualmente in custodia cautelare.
L'autore materiale dell'aggressione, Pietro Costanzia di
Costigliole, 23 anni all'epoca dei fatti, di origini nobili,
accusato di tentato omicidio pluriaggravato, era stato fermato
insieme al fratello, che - secondo gli inquirenti -, guidava il
motociclo durante l'agguato. Anche lui si trova attualmente in
carcere.
Il movente sarebbe da ricercare nelle attenzioni che la
vittima avrebbe manifestato nei confronti della fidanzata
dell'aggressore.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla
Procura, hanno fatto emergere una rete di complicità. Due
giovani conoscenti dell'aggressore avrebbero contribuito
all'agguato: uno avrebbe attirato la vittima in una trappola,
l'altro avrebbe monitorato la zona mantenendosi in contatto con
gli aggressori.
Al momento del fermo, Pietro Costanzia di Castiglione era
stato rintracciato in un hotel a Torino con la fidanzata. La
registrazione della camera era stata effettuata da una coppia di
amici con i loro documenti per eludere le ricerche, motivo per
cui questi sono stati indagati per favoreggiamento personale.
(ANSA).
Giovane ferito con il machete in strada a Torino, 11 indagati
Chiuse le indagini per aggressione a un 23enne lo scorso marzo