Piemonte

Energia dagli scarti del castagno, nel Cuneese il 'Living Lab'

A Chiusa Pesio, al centro regionale di Castanicoltura

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 16 NOV - Regione e Università hanno inaugurato a Chiusa Pesio, nel Cuneese, il Living Lab dove un processo circolare trasforma i residui della filiera del castagno (foglie, bucce, residui di potature) in risorsa. E' stato creato al Centro Regionale di Castanicoltura, uno dei tre vivai forestali della Regione.
    Al 'Castanetum', considerato uno dei campi collezione di variabilità genetica del castagno più ampi a livello internazionale: ci sono 130 cultivar provenienti oltre che da tutta Italia, da diverse parti del mondo. Avviato vent'anni fa per iniziativa della Regione, dell'Università di Torino e delle Comunità montane è diventato un punto di riferimento a livello nazionale per la filiera della castanicoltura tanto da meritarsi lo status di "Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale".
    "Un primato che ci rende orgogliosi soprattutto perché rappresenta una risposta concreta alla sostenibilità ambientale: non è poco - dice l'assessore regionale allo Sviluppo e promozione della Montagna Marco Gallo -. Ma c'è un altro motivo di soddisfazione: il Centro di Chiusa Pesio è frutto di un gioco di squadra che ci vede protagonisti con l'Università, l'Uncem e l'Ipla e che in 20 anni ha saputo conquistarsi un ruolo di primo piano a livello internazionale" Il progetto 'Reaction', finanziato dalla Regione Piemonte con fondi dell'Unione Europea premiato con la bandiera verde di Legambiente. ha permesso di trovare un utilizzo diverso e più ecologico rispetto all'abbruciamento di gestire le 200mila tonnellate di biomasse della filiera del castagno da gestire ogni anno in Piemonte. I primi esperimenti sono stati compiuti in 50 ettari di boschi del Cuneese e del Torinese sotto la direzione del Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Torino. (ANSA).
   

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