(ANSA) - TUNISI, 28 NOV - Si è conclusa oggi la missione
imprenditoriale in Tunisia di una delegazione composta da una
ventina di aziende torinesi associate all'Unione Industriali
Torino e guidata dalla vicepresidente con delega
all'internazionalizzazione e presidente dell'Amma, Giorgia
Garola.
Affiancate dai funzionari dell'ufficio estero dell'associazione
confindustriale torinese, per tre giorni le realtà coinvolte si
sono confrontate con trenta imprese del paese Nordafricano,
dando vita a una fitta rete di incontri B2B nell'ottica di uno
sviluppo delle relazioni commerciali e di reciproche opportunità
di business, con un focus specifico sui settori Automotive e
ICT. Una preziosa occasione per confrontarsi con il sistema
produttivo tunisino e prendere contatto con gli enti preposti a
supportare in loco le imprese italiane, nata nell'ambito del
progetto "Tunisia: una porta sull'Africa" realizzato da Unione
Industriali Torino in collaborazione con la Camera di Commercio
di Torino e le istituzioni locali, che dà seguito all'omonimo
workshop tenutosi lo scorso 18 settembre al Centro Congressi
dell'Associazione, scrive l'Ui di Torino in una nota. "La
Tunisia - ha commentato la vicepresidente Garola - con la sua
posizione geografica privilegiata e un contesto economico in
crescita, rappresenta un hub naturale per l'area del Maghreb,
nonché per i mercati dell'Africa subsahariana e del Golfo. In
una fase storica segnata da tensioni geopolitiche e sfide
globali, questo mercato rappresenta un ponte ideale per le
imprese intenzionate a sviluppare rapporti economici e
commerciali con tali territori". Il Piemonte vanta già un
rapporto consolidato con la Tunisia: nel 2023 l'export regionale
ha superato i 400 milioni di euro, in crescita del 2,5% rispetto
all'anno precedente, concentrandosi in settori come i mezzi di
trasporto, il tessile, i prodotti farmaceutici e gli apparecchi
elettrici. A livello nazionale, l'Italia è il primo partner
commerciale della Tunisia dal 2022, con un interscambio totale
che ha superato i 7 miliardi di euro, di cui più di un miliardo
sono riferibili al Piemonte. (ANSA)
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