Piemonte

Dalla Regione un piano per tutelare e salvare il tartufo bianco

Per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 08 DIC - La Regione Piemonte scende in campo per proteggere il tartufo bianco, simbolo dell'eccellenza enogastronomica piemontese, dopo due anni di grave siccità che hanno minacciato la produzione del prezioso Tuber magnatum Pico.
    L'assessore regionale con deleghe alla Biodiversità e tartuficoltura Marco Gallo, riunendo la Consulta regionale per la valorizzazione del patrimonio tartufigeno, ha presentato un pacchetto di azioni per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. Tra le misure principali: il posticipo della data di raccolta a inizio ottobre, la tutela di oltre 22 mila piante produttive con indennità fino a 450 euro per ettaro e un piano di recupero per le tartufaie in declino.
    "Condividiamo con il presidente del Centro studi Degiacomi qualche timore per una raccolta inferiore alle attese nonostante le abbondanti piogge che hanno contrassegnato l'intero anno - ha spiegato Gallo - D'altronde tutti gli esperti ci hanno messo in guardia sui rischi legati in particolare alla siccità. Questo allarme ci sprona ad andare avanti con maggior determinazione sulla strada tracciata per proteggere e valorizzare il prodotto simbolo dell'eccellenza in Piemonte".
    La Regione inoltre guarda al futuro con il progetto 'Tuber next gen', che punta a coinvolgere i giovani 'trifolao' e a destagionalizzare la produzione, con un primo mercato estivo del tartufo nero previsto a giugno a Murisengo. Un impegno complessivo che mira a preservare non solo un prodotto di eccellenza, ma un intero patrimonio culturale e ambientale legato al territorio piemontese. (ANSA).
   

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