(ANSA) - BRESCIA, 08 DIC - Corruzione aggravata, turbativa
d'asta, truffa aggravata ai danni dello Stato. Sono questi i
reati contestati dalla Procura di Novara, che per competenza
territoriale aveva ricevuto gli atti dai colleghi di Brescia, e
che ha chiuso le indagini sul giro di tangenti che secondo gli
inquirenti la Valcart, azienda di Rogno sul confine
Bergamo-Brescia che si occupa di rifiuti, versava - con uno
"stipendio" mensile di 5mila euro - ad un dipendente di Enel
distribuzione (società estranea ai fatti) per ottenere in
anticipo informazioni sugli appalti pubblici vincendo così
sistematicamente sui concorrenti.
Ed è stato proprio un imprenditore bresciano nel 2021,
denunciando "il sistema Valcart", a far scattare l'inchiesta che
a inizio anno aveva portato all'arresto di quattro persone e al
sequestro di 450mila euro.
I pm di Novara, che hanno ereditato le indagini coordinate
dal magistrato della Procura di Brescia Marzia Aliatis, hanno
firmato la chiusura indagine che riguarda il patron di Valcart,
il bresciano 54enne Sergio Bava, attualmente sottoposto
all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e
all'obbligo di dimora, Antonio Marcone, funzionario Enel,
responsabile dell'Unità Centrale Gestione Materiale di
E-distribuzione, l'altro bresciano Roberto Albertinelli, 53anni,
"amministratore di fatto di Valcart", e Sabrina Facchinetti,
bergamasca di Lovere e responsabile dell'ufficio amministrativo
di Valcart.
Per gli inquirenti lo schema era ormai collaudato e andava
avanti da anni. Il dipendente infedele di Enel si sarebbe anche
introdotto nel sistema informatico di E-distribuzione per
modificare i coefficienti volti al calcolo del corrispettivo
della merce recuperata, "induceva in errore E-distribuzione che
- scrivono i magistrati - richiedeva a Valcart corrispettivi
inferiori al dovuto per il materiale ritirato, con danno pari ad
almeno 698.873 dollari". (ANSA).
Tangenti da un imprenditore, chiusa indagine su dipendente Enel
La denuncia partita da Brescia, inchiesta passata a Novara