(ANSA) - TORINO, 23 DIC - Hanno lasciato i rispettivi lavori
per dedicarsi all'agricoltura , quella più vera e rispettosa di
ambiente e tradizioni, in una frazione di Masera, comune di
circa 1.500 abitanti in Val d'Ossola.
Un ritorno alle origini "per il benessere della comunità e il
valore dell'eredità culturale", nel solco dell'artigianalità e
della sostenibilità. Gli artefici di questo progetto dichiarano
di essere "braccia e menti che hanno sperimentato varie
professionalità contemporanee e si sono riunite sotto il cielo
della Val d'Ossola. Sentiamo profondamente le nostre radici e
questo ci rende una famiglia, più della genetica".
La Dea offre piccole produzioni, ma "di alta qualità.
realizzate con materie prime selezionate e lavorate con cura".
Il potenziale di produzione di miele è di 4-5mila chili, 10
mila vasetti, all'anno, miele di montagna nelle varietà
Millefiori Valle Ossola, Floralpina, Castagno, Tiglio, Acacia,
Rododendro.
La produzione di vino, con la stima di arrivare a 10mila
bottiglie, si fonda sulla valorizzazione del vitigno locale
Prunent, una delle anime del Nebbiolo, coltivato sia a filare
sia con le vigne pergolate. E poi c'è lo zafferano, con il primo
campo piantato dalla famiglia Stratta nel 22020.
Dea propone visite, destinate a privati ed enti, scuole, che
iniziano dal mondo delle api e proseguono, se le condizioni
meteo lo consentono con una passeggiata tra le vigne.
L'azienda è in frazione Melezzo, (ANSA).
Lasciano le professioni per l'agricoltura eroica, nasce la 'Dea'
Salvate vigne e apicoltura in una frazione di Masera, nel Vco