Piemonte

Egea Haffner, dietro la mia foto la tragedia di un popolo

'La bambina con la valigia' a Torino per Giornata del Ricordo

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 07 FEB - "Dietro la mia foto c'è la tragedia di un intero popolo costretto all'esilio. La mia missione è fare in modo che la nostra storia non venga dimenticata, a volte neanche a scuola se ne parla". A ripercorrere la tragedia delle foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati, Egea Haffner, 'la bambina con la valigia', che ha tenuto l'orazione ufficiale alla cerimonia in Sala Rossa, a Torino, per la Giornata del Ricordo.
    "Questi fatti in passato non hanno avuto il necessario approfondimento storico ma sono stati oggetto di divisione - ha sottolineato la vicesindaca Michela Favaro - è quindi importante che continuino ad essere analizzati perché ci dev'essere una posizione univoca laddove ci sono stati eccidi, diritti negati, nostri concittadini esiliati. E il pensiero deve essere alle bambine e bambini con la valigia di oggi e fare in modo che non ci sia più nessuno che debba lasciare la propria casa per scappare da stermini e guerre".
    "Perpetuare il ricordo e rinnovare l'impegno a tenere gli occhi sempre aperti per evitare che certe cose si ripetano è qualcosa che ci chiama in causa personalmente, non solo come collettività", ha aggiunto la presidente del Consiglio comunale, Maria Grazia Grippo, ricordando che nei giorni scorsi la Citta ha dato il via libera all'intitolazione di un'area verde alle vittime della strage di Vergarolla.
    L'assessore regionale Maurizio Marrone, rivendicando che "a Torino possiamo andare orgogliosi di una storia di integrazione e affetto nei confronti della comunità istriana, giuliana e dalmata", ha ribadito la volontà di applicare la legge regionale sulle case popolari per gli esuli e i loro discendenti. "Non sarà mai un risarcimento - ha detto - ma visto che quegli italiani hanno dovuto portare il peso della sconfitta per tutti i loro connazionali è importante ogni piccolo gesto per ribadire che è giusto che ogni giorno noi italiani ci sentiamo un po' istriani, giuliani e dalmati".
    Anche per il presidente del Comitato regionale Resistenza e Costituzione, Domenico Ravetti, "dobbiamo creare le condizioni perché questi fatti diventino patrimonio comune, perché riguardano la storia dell'intera comunità italiana". (ANSA).
   

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