Piemonte

Il Politecnico di Torino diventa socio di Environment Park

Corgnati, 'insieme ricercatori, soggetti pubblici e imprese'

Il Politecnico di Torino diventa socio di Environment Park

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 21 MAR - Il presidente di Environment Park, Giacomo Portas e il rettore del Politecnico di Torino, Stefano Corgnati hanno firmato l'intesa per l'entrata ufficiale dell'ateneo nella compagine sociale del polo tecnologico: prevista la partecipazione dell'1% del capitale sociale, pari a 170.186 euro. Dopo anni di collaborazioni di successo tra le due realtà, il percorso comune iniziato nel 2014 è arrivato a una tappa fondativa. Il primo evento preannunciato per comunicare al pubblico i nuovi passi dell'intesa sarà il Salone del libro.
    "È un momento importante - spiega Portas - per la nostra azienda. Riteniamo il Politecnico di Torino una fonte immensa.
    Tasso di velocità, capacità e intuizione fanno molto bene alla città di Torino. Non portiamo solo apporto teorico per la transizione green, ma anche concretezza". Sulla stessa linea l'ad Mattteo Beccuti: "Qui già vent'anni fa si pensava alla Torino del domani. Siamo il simbolo della concretezza della rivoluzione ambientale e siamo orgogliosi di farlo insieme a Polito". Festeggia il "matrimonio tra i due enti" il rettore Stefano Corgnati: "Volevo completare questa intesa entro il primo anno di mandato: promessa mantenuta. Siamo sempre stati fidanzati, ma i fidanzamenti vanno coronati con un matrimonio.
    Ricercatori, soggetti pubblici e imprese: questo luogo funziona perché si autosostiene e non chiede ai propri soci dei finanziamenti. Non è scontato: i tre soggetti sono coordinati e gestiti, questo è Envipark".
    Passi avanti anche per il progetto del Miglio dell'innovazione: "I terreni non sono della città, c'è una questione di prezzo, di soci, che il nostro comitato Innovation mile deve affrontare. Il problema è il prezzo dei terreni delle Ferrovie dello Stato. L'idea è farle entrare nel progetto" ha detto Portas. "Il sistema Italia deve rinnovare. Oggi non esiste una specifica regolamentazione urbanistica per i progetti di innovazione ed è una mancanza che pesa su piani come questo, perché l'innovazione corre su binari velocissimi" ha aggiunto il rettore. (ANSA).
   

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