Piemonte

Consiglio regionale Piemonte, no violenza confronto democratico

Nicco legge documento condiviso in apertura dei lavori dell'Aula

Consiglio regionale Piemonte, no violenza confronto democratico

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 21 GEN - In apertura dei lavori del Consiglio del regionale del Piemonte il presidente, Davide Nicco, ha letto oggi un documento "per esprimere ferma condanna contro ogni forma di violenza nel confronto democratico, riaffermando il valore del dialogo rispettoso e pacifico, fondamento della convivenza civile, della nostra democrazia e Costituzione".
    Dello stesso documento Nicco ha dato lettura anche prima dell'avvio dei lavori dell'Aula, durante un momento d'incontro istituzionale che si è svolto nell'Atrio delle carrozze di Palazzo Lascaris insieme al comitato dei Diritti umani e civili e a numerosi organismi regionali e istituzioni che hanno voluto condividere il messaggio.
    "Gli episodi che hanno recentemente richiesto l'impegno delle forze dell'ordine a Torino, e non solo - aveva precedentemente spiegato Nicco - temo siano il sintomo di un clima preoccupante.
    Ritengo che in un quadro di così forte contrapposizione sia dovere delle istituzioni ricordare che la dialettica politica può avere anche toni accesi, ma che nulla giustifica l'uso della violenza".
    "Torino - ha affermato Nicco, leggendo il documento - è stata recentemente teatro di gravi episodi che hanno richiesto l'impegno delle forze dell'ordine e che destano forte preoccupazione fra i cittadini e nelle istituzioni. Riteniamo che il confronto politico e la dialettica democratica possano manifestarsi anche in forma vivace e toni accesi, ma non debbano mai degenerare in atti di violenza o minaccia all'ordine pubblico".
    Dopo avere citato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e papa Francesco, Nicco ha letto la parte del documento in cui "il Consiglio regionale in spirito di unità intende esprimere una ferma condanna contro ogni forma di violenza riaffermando con decisione il rifiuto dell'uso della forza fisica e di qualsiasi altro atto di aggressione nel contesto del confronto politico".
    Fra coloro che hanno aderito al documento, la giunta regionale del Piemonte, la diocesi di Torino, la comunità islamica di Torino e la comunità ebraica di Torino, il Comitato Resistenza e Costituzione, la Consulta Femminile regionale.
    (ANSA).
   

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