(ANSA) - TORINO, 04 MAR - Questo primo weekend di marzo ha regalato alle montagne del Piemonte una abbondante nevicata, restano sul tavolo però ugualmente i temi connessi agli impianti sia di innevamento che di risalita. E i relativi costi.
"Le problematiche - spiega - sono collegate all'assoluta necessità di ampliare i bacini di accumulo dell'acqua e realizzarne, ove necessario, di nuovi nonché evitare, come accade attualmente, di pompare l'acqua da valle (Oulx e Cesana) sino a 2.000 metri, con conseguente altissimo costo di energia elettrica. Sarebbe assolutamente indispensabile - aggiunge - poter captare le acque superficiali visto che poi, naturalmente, la neve sciogliendosi ritorna nelle falde acquifere. Un procedimento di buon senso che, oltre ad abbattere i costi, avrebbe anche un minor impatto ambientale".
"Relativamente ai costi di produzione - precisa - l'importo del contributo che viene messo a bando è fermo ormai da dieci anni con conseguente impossibilità di produrre, ovviamente, con l'aumento dei costi e l'inflazione che in dieci anni è stata complessivamente su basi Istat del 26%, congrue quantità di neve. A distanza di quasi vent'anni dall'evento olimpico - chiude - per gli impianti di risalita si avvicinano le scadenze delle revisioni e naturalmente, per semplice usura dei componenti, degli interventi manutentivi straordinari, cui i Comuni non possono assolutamente far fronte e anche su questo dono un ulteriore aiuto alla Regione". (ANSA).
Sindaci Via Lattea, Regione ci aiuti per innevamento e impianti
Meneguzzi: "Ampliare bacini di accumulo acqua e farne di nuovi"