(ANSA) - ROMA, 26 GIU - L'export dell'Emilia-Romagna nei
primi tre mesi del 2023 sale ancora, seppur con un ritmo
inferiore rispetto ai periodi precedenti. In particolare, le
esportazioni del settore manifatturiero sono risultate pari a
quasi 21.
Nel periodo considerato, l'andamento regionale è risultato
inferiore rispetto al complesso delle vendite all'estero
nazionali (+9,6%). Tra gennaio e marzo 2023, l'Emilia-Romagna si
è confermata come la seconda regione italiana per quota
dell'export nazionale, preceduta dalla Lombardia (26,1%). Non
tutti i settori hanno avuto un andamento analogo. C'è stato un
boom dell'export di macchinari e apparecchiature (+21,6%) e un
aumento sostenuto dell'industria alimentare e delle bevande
(+16,8%) e del sistema moda (+13,7%). In linea con lo scorso
anno, invece, le esportazioni dell'agricoltura, silvicoltura e
pesca, che sono aumentate del 9,5%. Frenano l'industria chimica,
farmaceutica e delle materie plastiche (-24,9%) per il
dimezzarsi (-58,2%) delle esportazioni dei prodotti di base e
dei preparati farmaceutici.
In flessione anche l'export di ceramica e vetro (-7,1%),
metallurgia (- 6,6%). L'Europa è il mercato fondamentale per
l'export regionale (66,6%) e ne detta la tendenza. In testa ci
sono la Germania (+6,1%), la Francia (+11,7 per cento) e Spagna
(+7,1%). In flessione dell'1,4%, invece, le esportazioni verso
la Russia.
"L'export rimane una leva fondamentale per la nostra economia
nonostante gli effetti della guerra in Ucraina e l'aumento del
costo di energia e materie prime e dell'inflazione", dice il
presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi. "I
dati confermano come i nostri prodotti godano sempre di grande
fiducia a livello internazionale - aggiunge - e come sia
straordinaria la capacità competitiva del nostro sistema
produttivo sui mercati esteri". (ANSA).
Unioncamere, E-R seconda regione per export, con +4,5%
In crescita nel primo trimestre, anche se c'è un rallentamento