L'attività di monitoraggio dei diritti umani in Italia ai tempi del Covid-19 è un progetto di Amnesty International Italia all'interno della campagna #NessunoEscluso.
Bracciante picchiato e gettato nel canale a Terracina: aveva chiesto mascherina per lavorare
L’ennesima, drammatica storia di sfruttamento: due imprenditori agricoli di Terracina, padre e figlio, sono indagati per estorsione, rapina e lesioni personali aggravate, nell’ambito dello sfruttamento di braccianti agricoli stranieri. A far scattare le indagini il referto medico di un trentatreenne indiano finito all’ospedale dopo essere stato picchiato perché chiedeva i dispositivi di protezione individuale per l’emergenza Covid. In risposta, non solo le richieste sono cadute nel vuoto, ma i due imprenditori hanno licenziato il lavoratore, minacciandolo e arrivando ad aggredirlo con calci e pugni fino a gettarlo in un canale.
Milano, ambulanti scendono in piazza
Si sono riuniti ieri in piazza della Scala a Milano circa 200 commercianti ambulanti, per protestare contro l’assenza di misure specifiche a sostegno del loro mestiere nei decreti finora varati dal governo. “Siamo lavoratori invisibili”, afferma Nicola Zarrella, presidente dell’organizzazione promotrice dell’iniziativa, Eurocommercio. “A Milano sono ripartiti solo pochi mercati e solo con le bancarelle di alimentari, gli altri fanno la fame. Chiediamo che possano riaprire tutti i mercati cittadini con tutte le bancarelle, per noi che siamo all’aria aperta ci sono troppe limitazioni”.
Bambini: il 98 per cento dei pediatri segnala un aumento dei disagi per i più piccoli
È quanto emerge dall’indagine lanciata dalla Società italiana delle cure primarie pediatriche (SICuPP) ai suoi 2000 iscritti. Quasi tutti i pediatri hanno infatti ricevuto segnalazioni di malessere dai genitori: il 20 per cento dei casi riguarda bambini di tutte le età, mentre il restante 80 per cento riguarda solo quelli in età preadolescenziale e gli adolescenti. Tra i sintomi più evidenti, il pianto, la paura o comportamenti improvvisi di collera e aggressività.
Premio donne e Covid-19 per le lavoratrici del settore sanitario impegnate nella gestione della pandemia
L’emergenza nazionale che ha coinvolto il nostro paese ha messo a dura prova gli ospedali, ciononostante il personale sanitario è rimasto in prima linea svolgendo il suo prezioso lavoro di assistenza e cura del paziente. Per celebrare il fondamentale contributo delle donne, Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, ha istituito il premio “Donne e Covid-19”. Gli ospedali possono segnalare le loro candidature nell’area riservata sul sito bollinirosa.
Fake news: il ministero della Salute smentisce altre bufale sul Covid-19
Disinformazione e bufale possono indurre le persone ad adottare comportamenti non corretti, quindi vanno contrastate. Quanto più sono confezionate in maniera credibile, tanto più è facile cadere in inganno. Per questo il ministero ha avviato un’intensa attività di debunking per rilevare e smentire le fake news circolanti sul Covid-19. Questa settimana sono state smascherate nuove menzogne: dal pulirsi la cute con la candeggina al bere etanolo, all’utilizzo dei condizionatori per abbassare la temperatura negli ambienti perché il freddo inattiverebbe il virus.
Pinerolo: 50 test sierologici gratuiti per le fasce più deboli
Mercoledì 20 maggio 50 persone senza dimora e appartenenti alle fasce più deboli potranno fare gratuitamente il test sierologico per la rilevazione degli anticorpi contro Sars-CoV-2. L’iniziativa fa parte di un progetto pilota portato avanti dagli “Asili Notturni” Umberto I di Torino e Michele Buniva di Pinerolo insieme al Comune di Pinerolo. Un’opportunità per tutelare il diritto alla salute anche di coloro che hanno maggiori difficoltà ad accedere alle cure e alla prevenzione sanitarie.
Eboli: il centro anti violenza riapre i locali per accogliere di persona le vittime
Il centro anti violenza di Eboli non ha mai interrotto le attività, nemmeno durante la Fase 1, la più difficile per tante vittime costrette a vivere in casa con possibili focolai di violenza. “Recuperiamo adesso i locali”, commentano le autorità, “riportando a una dimensione di incontro il rapporto con le assistite”. Un rapporto fatto di vicinanza, consigli e supporto telefonico e in videochiamate, che ha garantito assistenza sia psicologica che legale durante il periodo di restrizione domiciliare”.
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