Il lockdown imposto dal Governo italiano e da tutti gli stati del mondo per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19, ha avuto ricadute importanti dal punto di vista sociale ed economico. Il distanziamento sociale, i dispositivi di protezione come le mascherine e l’igienizzazione frequente delle mani sono gli unici strumenti utili per limitare le conseguenze sanitarie in attesa delle campagne di vaccinazione; ma è innegabile che il protrarsi di questa situazione ha portato in tutto il Paese una percezione molto diffusa di decremento della felicità e dell'umore. Questo malessere diffuso è abbastanza trasversale sia per età anagrafica sia per appartenenza a classi sociali.
Le conseguenze della pandemia nel settore economico
Nel mese di marzo del 2020, ossia il primo in cui l'Italia si è trovata a fare i conti con il lockdown e la relativa emergenza sanitaria, c'è stato un forte decremento dei consumi calcolato intorno al 31,7% che ha tirato giù anche il dato trimestrale sceso del 10,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Ci sono stati settori che a marzo hanno avuto una contrazione spaventosa: in particolare, ne ha risentito il settore della vendita di oggetti da utilizzare nel tempo libero con una discesa dei volumi di vendita del 48%.
Alcune attività hanno del tutto azzerato la domanda anche in ragione della chiusura imposta dal Governo. Confcommercio ha stimato che, nel solo mese di marzo, ci sia stata una discesa del PIL del 13%, il che faceva prevedere una perdita per tutto l'anno 2020, superiore al 6%.
Durante un'intervista, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, mostrò, durante il primo lockdown, l'esigenza di dover iniettare nel settore immediata liquidità, senza alcun genere di vincolo burocratico. Una richiesta accolta positivamente dal Governo che ha previsto nel Decreto Rilancio una serie di aiuti trasversali a tutte le varie forme lavorative previste dall'ordinamento italiano.
Un aiuto che si è ripetuto anche in questa seconda ondata, con i cosiddetti ristori previsti soprattutto per le regioni a zona rossa. La crisi economica e finanziaria scatenata dalle chiusure imposte dal Governo italiano, potrebbe avere conseguenze ben oltre la fine della pandemia, in virtù della possibile perdita di posti di lavoro dettata da una domanda in costante decrescita per alcuni settori.
In realtà, ci sono stati anche settori che hanno “beneficiato” della pandemia per aumentare i propri introiti. Il riscontro principale si è avuto nel comparto alimentare: nel mese di marzo del 2020 c'è stato un aumento del 9,6%. Questo dato positivo è spiegato anche dal fatto che gli italiani hanno dovuto trascorrere maggior tempo in casa, per cui tutti quei pasti che venivano consumati in bar, ristoranti, pub e altre strutture del settore della ristorazione, sono stati preparati e consumati in casa.
L'aumento di marzo, tra l'altro, ha inciso sul comparto alimentare su tutto il trimestre, facendo segnare un rialzo record del 6%. Le cose sono andate bene anche per il settore dei servizi di comunicazione, con un aumento dell'8%, e del settore della vendita di beni e servizi per la cura della persona, con particolare riferimento ai prodotti farmaceutici e terapeutici, per un rialzo complessivo del 4%.
Le conseguenze sono state indubbiamente negative, invece, per altri ambiti come il turismo, con una perdita del 95% delle visite in Italia da parte di stranieri. Numeri molto negativi anche per il settore automobilistico, che nel solo mese di marzo ha visto una contrazione dell’82% delle immatricolazioni di auto private, e il 68% di perdite per la ristorazione, nonostante la possibilità di effettuare la consegna a domicilio.
Infine, il riscontro più negativo è toccato al settore dell'abbigliamento, in virtù della chiusura della vendita presso negozi fisici, per una flessione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente pari al 100%.
Soltanto in parte la situazione economica e finanziaria del Paese è migliorata nei mesi estivi, durante i quali è stato commesso l'errore di allentare la presa con la pandemia. Ora l’Italia si trova ad affrontare un'ondata di contagi ancora più devastante e, soprattutto, individuare il giusto compromesso tra tutela della salute e quella economica.
Le conseguenze del lockdown sulla percezione della felicità e sulla salute mentale e fisica
Il lockdown ha presentato un conto salato anche in tema di percezione della felicità e per la salute mentale e fisica delle persone. Secondo una recente ricerca, che ha riguardato alcuni dei più importanti paesi colpiti dal Covid-19 - come Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Stati Uniti e l'Italia - ci sono state problematiche relative alla salute mentale e fisica.
Attraverso la ricerca, si è ottenuto un quadro realistico della vita delle persone ai tempi del Covid-19 e delle conseguenze che ne sono scaturite. Secondo la ricerca:
- un terzo degli italiani ha dichiarato di aver visto peggiorare la propria situazione di salute e di vita familiare;
- il 48% ha la percezione di un peggioramento della situazione finanziaria;
- il 42% degli italiani si sono detti preoccupati per quello che potrebbe avvenire nel futuro, con particolare riferimento alla possibilità di perdere il posto di lavoro;
- la percentuale aumenta notevolmente, fino ad arrivare al 55%, per quanto riguarda le preoccupazioni su come affrontare le future difficoltà imposte dalla pandemia.
Un'altra ricerca pubblicata su The Lancet è stata improntata su uno studio che riguarda gli effetti della pandemia. In Cina, il 26% ha dichiarato di aver avuto dei sintomi di depressione in virtù del confinamento sociale, mentre il 70% di ansia. L’aspetto incredibile di questo studio è che i sintomi si sono palesati soprattutto nelle persone che si trovavano in zone con un rischio di contagio più basso.
In Gran Bretagna, durante il lockdown, il 19,2% delle persone ha mostrato segni di depressione, un dato doppio rispetto a quello percepito durante il periodo pre-pandemia. Infine, in Italia, il 23,2% ha dichiarato di aver avuto sintomi di ansia, il 24,3% di depressione e il 42,4% ha lamentato disturbi del sonno.
Il senso della felicità
Se, da un lato, risultano evidenti queste problematiche e questi dati, dall'altro vi sono buone notizie e una proposta positiva: dal mese di gennaio 2021, sarà lanciato in Italia il progetto Il Senso della felicità, frutto di oltre trent’anni di studi. Si tratta di un progetto che parte dall'Italia con l'obiettivo di offrire una metodologia per il raggiungimento dello stato di benessere generale dell’individuo che molti definiscono felicità.
Questo obiettivo sarà perseguito attraverso la divulgazione di contenuti pratici, oltre che teorici, che rivoluzionano completamente la letteratura sul tema della felicità. La metodologia sarà condivisa attraverso una piattaforma on-line, oltre che sui vari social network. Per essere tra i primi a conoscere il metodo per essere felici già tantissime persone, oltre 4.000, si sono iscritte alla pagina Facebook Il Senso della Felicità, i cui contenuti teaser hanno superato le 100.000 visualizzazioni in poche settimane.
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