C’era una volta il tema di italiano all’esame di Maturità. Oggi c’è ancora, ma non è più da solo: le sette tracce a disposizione del candidato si articolano su tre diverse tipologie di elaborato, ognuna delle quali caratterizzata da “istruzioni per l’uso” ben definite. Tutte hanno però in comune il tempo massimo di svolgimento - sei ore - e la necessità di scrivere un testo in italiano corretto dal punto di vista linguistico, con delle specificità contenutistiche che variano invece da traccia a traccia.
L’esperta risponde
Quali sono i segreti per affrontare la prima prova scritta dell’esame di Stato? Per capirlo e metterlo a disposizione dei maturandi, ll portale Skuola.net ha intervistato Angela Mugione, uno dei Tutor di Italiano più prenotati della piattaforma Ripetizioni.it.
Scegliere la traccia in base alle proprie capacità
Il modo più semplice per mettere al sicuro il risultato è quello di non andare in blocco ma anche di non strafare. Fondamentale, per riuscirci, è prendere confidenza già da adesso con le tipologie di tracce presenti - magari prendendo a riferimento quelle degli scorsi anni - per cercare di capire quella più congeniale alle proprie capacità. Oltre a questo, Angela Mugione suggerisce di “considerare che le tipologie vertono su ambiti diversi, per cui oltre alla preferita è bene analizzare la richiesta di ciascuna traccia. Conoscere in modo approfondito una tematica è altrettanto importante”.
Prendere confidenza con le tre tipologie
Dopodiché la parola d’ordine è solo una e si chiama esercizio. È essenziale simulare più volte la prova: una pratica, questa, che aiuta a prendere confidenza con l’appuntamento vero e proprio. Secondo la Tutor, poi, è basilare ripassare i fondamentali, vale a dire “i contesti storici e gli ambiti letterari di appartenenza dei vari autori”.
La conoscenza storica può fare la differenza
Il periodo storico è un elemento imprescindibile se si vuole davvero comprendere la letteratura di un autore. Con una solida base si possono affrontare anche quegli autori mai affrontati nel percorso scolastico: “Bisogna avere invece una preparazione il più approfondita possibile delle epoche in cui gli autori sono vissuti, in quanto - evidenzia l’insegnante - queste contribuiscono a determinate scelte stilistico-tematiche ben precise”.
Per superare il blocco dello scrittore si deve rileggere più volte il testo
Ma, si sa, tra la teoria e la pratica ce ne passa. Il giorno della verità non è raro finire in preda al panico. Ansia e stress possono giocare brutti scherzi e mandare in tilt lo studente. Cosa fare se si viene colti dalla sindrome della “pagina bianca”? “Non c’è altro da fare che rileggere più volte il testo, qualunque esso sia. Prima è necessario scandire ogni parola, in seguito capire l'argomento che bisogna sviluppare e creare poi dei collegamenti”, spiega la Tutor.
Analisi del testo, procedere per step: lettura, comprensione e analisi
Ma arriviamo al punto. C’è chi il giorno della prova si cimenterà con la tipologia A, vale a dire l’analisi di un testo poetico o di una prosa. In questo caso, qual è il modo migliore per elaborare un’analisi del testo perfetta? Secondo Angela Mugione, sono tre i passaggi chiave: “Comprensione, analisi e una buona capacità di scrittura. Si deve leggere attentamente il testo, sempre preferibilmente più volte, e delineare i punti e le caratteristiche principali”. Dopodiché si passa alla contestualizzazione: “Prima del testo in riferimento all'opera da cui è tratto, poi ampliando il raggio facendo riferimento all'autore, introducendo infine eventuali nessi con altre opere e altre correnti letterarie”.
Testo argomentativo: alla ricerca dell’originalità
Qualcuno, però, sceglierà la tipologia B, ovvero la produzione di un testo argomentativo. Che verte su diversi ambiti che riguardano tutto lo scibile umano: si va dal campo artistico a quello letterario, dalle epoche storiche al mondo scientifico. Partendo da una data questione, il maturando dovrà produrre un elaborato proponendo la sua tesi in merito: “Il testo argomentativo si riferisce sempre a un problema che può essere motivo di discussione. L'autore deve argomentare, ovvero sostenere la propria tesi e contrapponendo ad essa un'antitesi con lo scopo di rafforzare la tesi”, spiega la Tutor. Per farlo al meglio, è necessario utilizzare un linguaggio specifico e non banale. Cercare in qualche modo di essere originali.
Tema di attualità: Tg e giornali per aggiornarsi
Da ultimo, una delle opzioni tradizionalmente più sviluppate: la tipologia C, quella legata al tema di attualità. Chi la sceglierà, a detta della docente, dovrà essere molto ferrato circa i principali accadimenti in Italia e nel mondo. Solo a prima vista, infatti, può sembrare la traccia più agevole. Ma non è così semplice spiegare, argomentare e commentare temi quali l’intelligenza artificiale, la guerra e altri eventi della più stretta attualità. Qui Angela Mugione rivela: “Per affrontare queste tracce è necessaria la costante informazione, la quale può avvenire seguendo quotidianamente i tg o mediante la lettura dei giornali. Più nello specifico, è preferibile la lettura: i quotidiani garantiscono una conoscenza globale e più approfondita dei fatti, i tg al contrario ci aggiornano su eventuali sviluppi e novità di una determinata problematica”.
La strategia: come organizzare le idee e quali errori non fare
Una volta scelta la traccia, “il segreto per fare un buon compito è costruire una scaletta: organizzare le idee in modo da esporle in una sequenza logica e coerente, sviluppando i concetti chiave o i nuclei tematici”, sottolinea Mugione. Per cominciare, è importante “impostare pensieri semplici, che non siano contorti e ripetitivi. Uno spunto, un concetto, un'opinione, vanno espressi fermamente, senza contraddizioni. E le argomentazioni devono essere tutte volte a sostegno di quanto detto”.
Gestione del tempo: ogni minuto è prezioso
Se c’è poi un aspetto che potrebbe compromettere il buon esito della prova, questo è il tempo. I maturandi avranno sei ore a disposizione per completare la prima prova e proprio il generoso minutaggio potrebbe trarre in inganno. L’ideale è dividerlo, assegnando a ogni step uno spazio predefinito. Meglio quindi partire già da adesso con un piano d’azione: “È bene darsi un tempo massimo per la stesura del corpo del testo, ma senza avere fretta. Dopo bisogna riservare almeno 30 minuti per una prima rilettura, necessaria per la correzione di eventuali errori grammaticali o ripetizioni. Successivamente servirà anche una seconda lettura, utile ad accertarsi che il testo sia armonioso e scorrevole”, suggerisce l’esperta.
La brutta copia serve
Alla questione tempo si lega a doppio filo un altro interrogativo esistenziale: la brutta copia va fatta o no? Ricopiare la bozza in bella copia ruba sempre molti minuti preziosi, ma allo stesso tempo può rivelarsi un’alleata fondamentale. Secondo la Tutor, infatti, la “brutta” contiene “il pensiero esplicito di chi scrive e, nonostante ci siano ripetizioni, pensieri scritti male e spesso lasciati a metà, rappresenta una sorta di laboratorio per buttare giù idee da mescolare, rimescolare e collegare”. Un passaggio che permette di aggiustare il tutto e farlo confluire in un testo finale che sia il migliore possibile, almeno in quel momento così delicato.
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