Cultura

"I racconti di Oscar il viandante", una raccolta di fiabe moderne tra magia e realtà

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Il racconto è una forma letteraria che, con la sua brevità, possiede la capacità straordinaria di trasportare il lettore in mondi complessi e fantastici, nei quali vivere avventure emozionanti e assimilare messaggi profondi. È un microcosmo narrativo in cui ogni parola conta e ogni frase diventa un tassello indispensabile per costruire un mosaico di significati. La prima raccolta di racconti di Andrea Calosi, “I racconti di Oscar il viandante”, pubblicata per il Gruppo Albatros il Filo, si inserisce perfettamente in questo filone narrativo che sembra appartenere a una tradizione senza tempo, ma nel quale ritroviamo i valori più importanti da diffondere nel nostro presente. 
Andrea Calosi, scrittore fiorentino classe ’91, racconta di aver maturato sin da bambino la passione per la scrittura e per il fantasy, che lo hanno accompagnato durante i suoi anni di formazione e le varie esperienze lavorative che ha intrapreso. Questa raccolta vede un’ispirazione tratta da fiabe e racconti tradizionali, che l’autore rielabora con sensibilità moderna in otto brevi racconti. I protagonisti di “I racconti di Oscar il viandante” sono esseri umani, personaggi archetipici delle fiabe, ma anche animali e creature fantastiche, che attraverso le loro vicende esplorano i temi più disparati con una semplicità che colpisce e fa riflettere. La narrazione fluida e accessibile rende il libro trasversale, adatto anche alla fervida fantasia dei lettori più piccoli. Tuttavia dietro questa apparente semplicità si celano temi complessi, che l’autore tratta con una delicatezza e una semplicità sorprendenti. Non soltanto un libro per bambini, quindi, ma una raccolta adatta ai lettori di tutte le età che desiderano ritrovare un pizzico di magia nella propria vita. 
Uno dei temi più ricorrenti in questa raccolta è la solitudine, un sentimento che permea molte delle storie raccontate. Calosi la rappresenta spesso come un isolamento fisico, che però porta con sé un più profondo stato emotivo e psicologico dei personaggi. Alcuni si sentono diversi, altri vengono emarginati, altri ancora desiderano trovare il proprio posto nel mondo, ma non ci sono ancora riusciti. Nei suoi racconti, la solitudine diventa spesso il punto di partenza per un viaggio più grande, come succede al piccolo Samuele nel racconto “Il regalo perfetto”, che vivrà un’avventura straordinaria in cui apprenderà il vero significato dell’amicizia. 
L’amicizia è infatti un altro tema centrale del libro. Nei racconti di Calosi l’amicizia non è mai data per scontato, ma è il risultato di una ricerca, di un percorso che i personaggi devono intraprendere per trovarsi. È un’amicizia che supera le barriere e le differenze, come nel caso del racconto “L’isola dei cani e dei gatti”, dove il cane Roknar e la gatta Kira, nonostante l’antica inimicizia tra le loro specie, riescono a superare i pregiudizi e a costruire un legame profondo, che in breve tempo riguarderà anche le loro rispettive tribù. La visione che emerge dai racconti è che l’amicizia possa essere un antidoto potente alla solitudine e alla disperazione, temi particolarmente rilevanti in un tempo come il nostro, dove le relazioni umane sono spesso messe alla prova dalle difficoltà della vita quotidiana. 
Trovare i propri talenti è un’altra delle grandi sfide della vita che Andrea Calosi sceglie di indagare nei suoi racconti. In “Il taglialegna annoiato” e “Sogni e canzoni”, questa ricerca è affidata a dei personaggi che, ciascuno a modo proprio, affronteranno il percorso complesso e talvolta doloroso di scoprire e accettare i propri doni. Se il taglialegna, infatti, affronta un lungo viaggio per trovare un nuovo lavoro che faccia al caso suo, alla fine si renderà conto che il talento può risiedere nelle attività che diamo per scontate, e che la chiave per trovarlo è spesso accettare e valorizzare ciò che già sappiamo fare. Dall’altra parte, il giovane protagonista di “Sogni e canzoni” sa perfettamente che cosa vuole fare da grande: diventare un cantante. Tuttavia il suo talento vocale è inesistente, un paradosso che lo porta a essere deriso e respinto dalla sua comunità. In questo caso, il talento di William non si manifesta nella forma che lui desidera, ma in un’abilità diversa, che gli permetterà di ottenere la fama e l’apprezzamento che aveva sempre desiderato. 
Alcuni racconti attingono ai personaggi archetipici delle fiabe, che pur mantenendo la loro forma classica, ne scardinano il significato e lo rendono nuovo. Sono un esempio il re e la principessa di “Il re povero e i suoi ricchi sudditi”, ma anche il piccolo cavaliere dell’omonimo racconto: sono figure emblematiche del mondo delle fiabe, con alcune particolarità. Il re, che dovrebbe incarnare il potere e la ricchezza, è invece un sovrano povero, che sacrifica tutto per i suoi sudditi; al contrario, la principessa che erediterà il trono è avara ed egoista, una chiara critica alla corruzione del potere e all’avidità. È un racconto che dimostra quanto il potere, senza saggezza e compassione, non porti altro che distruzione e solitudine, un tema che risuona amaramente nel nostro mondo contemporaneo. Con il piccolo cavaliere, invece, Calosi ci presenta un archetipo classico: l’eroe che simboleggia il coraggio, l’onore e la forza. Tuttavia si tratta di un protagonista atipico, all’opposto del nostro immaginario: è un cavaliere piccolo e minuto, che passa facilmente inosservato. La sua stazza, però, non gli impedisce di affrontare con coraggio una missione straordinaria, in cui non sarà la forza fisica a fare la differenza, bensì la sua astuzia.
Ciascuno dei racconti di Calosi racchiude un messaggio diverso, ma tutti ci conducono verso una direzione chiara: trovare sé stessi non è un processo lineare, né privo di ostacoli. Richiede introspezione, sperimentazione e, talvolta, il coraggio di fallire. Ma soprattutto richiede la capacità di ascoltare sé stessi, di accettare le proprie debolezze e trasformarle in punti di forza. 
Lo stile di Andrea Calosi è semplice, ma evocativo, capace di richiamare alla mente dei lettori l’atmosfera delle fiabe che hanno amato da bambini, ma con una forte spinta verso la sensibilità dei nostri giorni. Il linguaggio è ricco di immagini e di metafore che arricchiscono la narrazione, prova dell’abilità di Calosi nel saper dosare gli ingredienti del racconto. 
“I racconti di Oscar il viandante” sono un viaggio avventuroso ed emozionante, che ci regala qualche ora lontani dalla fretta della quotidianità per sognare con la stessa purezza d’animo dei bambini. Come un pifferaio magico Andrea Calosi ci porta con sé lungo il sentiero della sua anima, lì dove la bellezza è sempre dietro l’angolo e dove un lieto fine è davvero possibile. Un racconto dopo l’altro, si dispiega tra le pagine un vero e proprio specchio attraverso cui guardare il mondo con occhi nuovi, riscoprendo la magia della narrazione e il potere taumaturgico delle fiabe. In un piccolo libro, capace di parlare dritto al cuore, si nasconde la vastità di un universo dove ogni parola è un incantesimo e ogni storia è un invito a ritrovare il bambino che vive dentro di noi.
 

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