Che cosa succederebbe se due giganti della scienza, Galileo Galilei e Albert Einstein, potessero incontrarsi? Quali domande si scambierebbero, su cosa verterebbe il loro incontro? Nel suo libro d’esordio “Se Galileo incontrasse Einstein”, pubblicato per il Gruppo Albatros il Filo, Flaminia Malvezzi Campeggi sfida il tempo e lo spazio e crea un dialogo impossibile, eppure incredibilmente realistico, tra i due celebri scienziati. Con un linguaggio vivace e a tratti ironico, Malvezzi Campeggi esplora le teorie scientifiche di due epoche distinte, facendole interagire in un entusiasmante gioco di scoperte e riflessioni che travalicano i confini della storia.
Flaminia Malvezzi Campeggi, divulgatrice, docente, ricercatrice e autrice di questo saggio narrativo, rende accessibili concetti complessi rivolgendosi soprattutto ai lettori più giovani, che per la prima volta si approcciano allo straordinario mondo della scienza. Tra le sue pagine mescola l'autorevolezza della divulgazione scientifica e la leggerezza della finzione, per dare voce a due dei più grandi geni della fisica, trasformandoli in interlocutori capaci di parlare non solo di scienza, ma anche delle implicazioni umane, sociali e filosofiche delle loro scoperte. Il lettore si trova così a osservare Galileo e Einstein come due uomini, prima ancora che due scienziati, in grado di riflettere sul significato più ampio del loro lavoro e sul futuro dell'umanità.
Il libro si apre con una scena surreale e affascinante: Galileo, a bordo di un vascello, si ritrova a conversare con un uomo dai capelli bianchi e lo spirito vivace, Albert Einstein. I due iniziano a discutere di relatività e moto uniforme, con Galileo che espone i principi della sua famosa relatività galileiana, basata sull'osservazione dei corpi in movimento su una nave. Einstein, ascoltando con attenzione, introduce un concetto nuovo per Galileo: la costanza della velocità della luce. Da qui si dipana un dialogo che esplora i fondamenti della fisica classica e moderna, ma dimostra anche come, pur provenendo da epoche diverse, i due scienziati siano accomunati dalla stessa sete di conoscenza e dalla voglia di sfidare le convenzioni.
Scienza e narrazione si coniugano perfettamente nell’opera, tanto che i concetti scientifici non solo diventano più comprensibili, ma anche estremamente coinvolgenti. Galileo, con il suo linguaggio a tratti arcaico, e Einstein, con il suo spirito moderno e ironico, si scambiano battute e concetti come fossero vecchi amici, in un’atmosfera del tutto surreale, ma senza dubbio intellettualmente stimolante.
Galileo e Einstein sono i protagonisti indiscussi dei dialoghi che leggeremo, ma non sono gli unici: Malvezzi Campeggi amplia i suoi dialoghi scientifici immaginari includendo altri giganti della fisica moderna e classica, quali Carlo Rovelli ed Erwin Schrödinger. Il primo a entrare in scena è proprio Rovelli, il noto fisico teorico contemporaneo e autore di libri di divulgazione scientifica, che si confronta con Einstein sulla relatività generale. Erwin Schrödinger, il fisico austriaco celebre per il suo contributo alla meccanica quantistica e per il suo famoso esperimento del "gatto di Schrödinger", si troverà invece a confrontarsi con Isaac Newton, il padre della fisica classica, in un incontro che mette a confronto due visioni del mondo apparentemente inconciliabili: il determinismo rigido della meccanica newtoniana e l'indeterminismo probabilistico della meccanica quantistica. Infine, Rovelli torna a interagire con Newton, in un tentativo di riconciliare la visione classica e quella moderna della fisica.
L’ultimo capitolo introduce una svolta particolare nella narrazione, con la presenza di due figure femminili: Marie Curie e un medico, la zia dell'autrice. Malvezzi Campeggi porta in scena la scienziata franco-polacca, due volte Premio Nobel, che discute non solo delle sue rivoluzionarie scoperte nel campo della radioattività, ma anche delle sfide personali e sociali che ha affrontato come donna nel mondo della scienza. Marie racconta con un tono intimo e personale le difficoltà di essere una vedova e una madre scienziata in un'epoca in cui le donne erano spesso relegate ai margini della vita accademica. Curie non si limita infatti alla riflessione scientifica, ma lascia emergere il suo lato umano, attraverso le sue considerazioni sul ruolo delle donne nella società e nella scienza, forte del suo desiderio di riscatto e uguaglianza. La zia dell’autrice, medico contemporaneo, diventa un’interlocutrice capace di connettere il passato al presente, mostrando che, nonostante i progressi raggiunti, le sfide per le donne in campo scientifico persistono. Il loro dialogo, riflette il contrasto tra due epoche, ma allo stesso tempo anche la loro comunanza di spirito, che sottolinea ancora una volta come il contributo delle donne sia stato cruciale per il progresso umano e scientifico.
Flaminia Malvezzi Campeggi immagina spesso nel suo testo, quali potessero essere le riflessioni personali dei suoi personaggi rispetto al tempo in cui avevano vissuto e rispetto al “futuro” mostrato dai loro interlocutori. Einstein, in particolare, si rivela sensibile alle problematiche sociali e politiche del suo tempo. Parlando con Galileo, esprime il suo profondo disappunto per il fatto che, nonostante i progressi scientifici, l'umanità continui a essere vittima di guerre e intolleranza. Galileo, dal canto suo, non può fare a meno di riflettere su ciò che lo attende nel suo futuro: l'abiura forzata, la condanna del suo lavoro e l'esilio intellettuale. In questo senso, il libro di Malvezzi Campeggi si spinge oltre la mera divulgazione scientifica, per diventare una meditazione sul rapporto tra scienza, potere e libertà.
L'idea di un universo in continua espansione, di leggi fisiche che sembrano sfidare il modo in cui abbiamo finora concepito il mondo, si intreccia con il desiderio di comprendere il posto dell'uomo nel cosmo. La riflessione dell’autrice si sofferma infatti anche sul significato più profondo della conoscenza e del progresso: l’umanità, infatti, nonostante le sue scoperte straordinarie, ha ancora molto da imparare su sé stessa e sul proprio ruolo nell'universo.
Il libro lascia volutamente molte domande aperte. Non ci sono risposte definitive, né conclusioni scontate. Malvezzi Campeggi sembra voler suggerire che la scienza, come la vita, è un percorso in continua evoluzione, un viaggio senza fine alla ricerca della verità. Questo approccio aperto e riflessivo conferisce all'opera una dimensione quasi filosofica che va oltre la semplice divulgazione scientifica: è infatti un'opera che parla tanto alla mente quanto al cuore.
"Se Galileo incontrasse Einstein" è un libro di rapida lettura, ma denso, un pamphlet divulgativo che crea un’armonia perfetta tra scienza e narrazione. In un mondo in cui le scoperte scientifiche sembrano avanzare a velocità vertiginosa, questo libro ci ricorda che, alla base di tutto, rimangono le domande fondamentali sul nostro posto nell’universo e sulla natura della nostra esistenza. Flaminia Malvezzi Campeggi ci invita a riflettere su come la scienza, pur con tutte le sue risposte, continui a spingerci verso nuove frontiere dell'ignoto, attraverso un viaggio affascinante che, come i dialoghi dei suoi protagonisti, lascia in sospeso quel desiderio insaziabile di scoperta che accomuna gli uomini di ogni epoca.