“Il recentissimo Protocollo quadro per la prevenzione e la sicurezza sottoscritto dalle Organizzazioni Sindacali e dal Ministro della Pubblica Amministrazione lo scorso 24 luglio ha inteso fornire delle linee guida omogenee ed univoche per il rientro in sicurezza dei lavoratori pubblici, in relazione a quanto previsto dall’articolo 263 del decreto Rilancio”. Lo dichiara in una nota il Segretario Generale della Uilpa Nicola Turco, aggiungendo che “sono stati concordati tutti i dettagli necessari per coniugare le esigenze di supporto della P.A. alle attività economiche e produttive del Paese con quelle relative al contenimento della presenza negli uffici ed alla sicurezza degli stessi, al fine di garantire che lo svolgimento di ogni attività lavorativa sia scevro da rischi per l’incolumità dei lavoratori”.
Prosegue Turco: “In questa fase – pur in presenza di ottimi accordi specifici stipulati a livello di Amministrazione in piena condivisione con le OO.SS. – si registrano purtroppo vari tentativi di decisioni personalistiche, in modalità unilaterale, attraverso il boicottaggio del previsto confronto con le rappresentanze dei lavoratori e assumendo addirittura scelte organizzative non in linea con il Protocollo nazionale”.
“Confermiamo la nostra indisponibilità a tollerare azioni al di fuori del perimetro di sicurezza delineato, che mirino alla disintermediazione del ruolo del Sindacato, pronti ad intervenire laddove si registrino tentativi di prevaricazione dalle parti datoriali come sta accadendo in questa fase al Ministero dell’Istruzione”, incalza il Segretario generale della Uilpa il quale rimarca: “il rientro in sicurezza dei dipendenti pubblici costituirà la prova del fuoco della dirigenza pubblica, che dovrà dimostrare di essere all’altezza di rivestire il proprio ruolo, adottando misure organizzative in grado di coniugare la funzionalità dei servizi e il diritto alla salute degli operatori”.
“Peraltro, non si tratta di una prova difficile dal momento che il Protocollo quadro ha già provveduto a dettare ogni specifico particolare, occorre semplicemente calare le soluzioni già individuate nell’ambito delle attività lavorative di riferimento, un compito che potrebbe complicarsi soltanto laddove si tenti di bypassare le regole e di pretendere ciò che non è legittimo”, sottolinea Turco.
“La dirigenza deve accettare l’idea che anche la Pubblica Amministrazione cambia. E’ necessario che i dirigenti mutino il proprio atteggiamento troppo spesso di totale chiusura al confronto e decidano di intraprendere un percorso più consono al proprio ruolo, si tratta infatti di una sfida di livello molto più elevato, incentrata sull’innovazione, sulla digitalizzazione, su progetti ‘Smart’ a favore dei cittadini”, rappresenta il sindacalista della Uilpa.
“E’ necessario, dunque, porre fine ai soliloqui e progettare la Pubblica Amministrazione del futuro insieme ai lavoratori attraverso le loro rappresentanze”. Conclude Turco: “Per costruire ‘il Pubblico che verrà’ il verbo d’obbligo è uno solo, CONDIVIDERE”.
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