In Italia è boom delle partite IVA con regime forfettario, con una forte richiesta di nuove posizioni fiscali da parte delle persone fisiche che lavorano su internet, in particolare prestando servizio come liberi professionisti oppure occupandosi della vendita online attraverso e-commerce.
Questo è il quadro che emerge dalle rilevazioni dell’Osservatorio sulle partite IVA del Dipartimento delle Finanze del MEF, in base ai dati relativi al terzo trimestre del 2020.
Nel dettaglio, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso noto un incremento del 3% delle nuove partite IVA nel periodo da luglio a settembre, delle quali il 71,1% sono state aperte da persone fisiche. Per quanto riguarda la concentrazione il 43,8% delle domande sono arrivate dal Nord, il 33,9% dal Sud e il 21,7% dal Centro, con un deciso aumento dei nuovi avviamenti in Valle d’Aosta, Calabria e Basilicata.
Netta crescita delle attività legate al commercio e delle attività professionali, molte delle quali oggi si svolgono interamente online, con quasi il 50% delle posizioni richieste da giovani con meno di 35 anni d’età. Un dato che risalta è il 45,8% delle nuove partite IVA con regime forfettario, una tendenza che conferma l’apprezzato da parte degli italiani per questa particolare formula tributaria.
Come funziona il regime forfettario
L’ampia scelta del regime forfettario non è un fenomeno casuale, infatti questo sistema fiscale è capace di soddisfare le esigenze di tantissimi professionisti, specialmente degli operatori legati alla digital transformation e alle nuove occupazioni vicine al mondo digitale.
Non a caso un punto di riferimento in questo settore è il portale Regime Forfettario, un sito web gestito dal Dottore Tributarista Giampiero Teresi specializzato nel regime forfettario e nei servizi di contabilità per professionisti.
Il regime forfettario è un modello fiscale riservato alle persone che svolgono un’attività lavorativa autonoma titolari di una partita IVA individuale, tra cui commercianti, artigiani, freelance e professionisti, mentre sono escluse le società e le associazioni. Questo sistema prevede un’aliquota fiscale al 15% con un reddito massimo di 65 mila l’anno, oltre all’agevolazione per le nuove aperture con un’aliquota ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività.
Tra le novità 2020, sul regime forfettario c’è la soglia di 20 mila euro l’anno per le spese del personale, un limite da non superare insieme a quello dei 65 mila euro l’anno di fatturato.
Ad ogni modo, non esistono misure retroattive, quindi anche in caso di superamento si passerà al regime ordinario soltanto nell’anno seguente, senza nessun tipo di sanzione o maggiorazione dell’aliquota per l’anno fiscale precedente, con la possibilità di tornare nuovamente al sistema fiscale agevolato in caso di successiva riduzione del fatturato.
Quali sono i vantaggi del regime forfettario
La preferenza dei professionisti italiani nei confronti del regime forfettario è dovuta ai vantaggi di questo modello fiscale, benefici che in molti contesti consentono di risparmiare in modo considerevole ogni anno.
Innanzitutto, è presente la flat tax agevolata al 5% per i primi 5 anni di attività, un supporto importante nelle fasi iniziali di sviluppo del progetto professionale. Risparmiare soldi in tasse al momento dell’avvio dell’attività permette di avere più risorse per gli investimenti accelerando la crescita.
Un altro punto di forza del regime forfettario è la possibilità di usufruire dell’aliquota ridotta anche con un reddito da lavoro dipendente o da pensione, purché quest’ultimo non superi i 30 mila euro lordi l’anno. In questo modo, è possibile svolgere il cosiddetto doppio lavoro in modo sereno e perfettamente legale, beneficiando della tassazione sostitutiva sul reddito da lavoro autonomo senza alterazioni in quello percepito come dipendete o pensionato.
Anche dopo i primi 5 anni, l’aliquota del 15% rimane comunque un’imposta molto conveniente, considerando che in alcuni settori il margine di guadagno sul fatturato è elevato, ad esempio per i freelance che svolgono l’attività online e i consulenti. Inoltre, è prevista la semplificazione contabile, con una serie di esoneri che rendono più facile la vita dei professionisti tra cui l’assenza di obbligatorietà della fatturazione elettronica.
Tuttavia, anche in questo caso è fondamentale rivolgersi a dei commercialisti specializzati, per gestire in modo efficiente la contabilità e ricevere tutto il supporto necessario per operare in modo ottimale con il regime fiscale.
Al giorno d’oggi, molti servizi contabili possono essere amministrati in maniera digitale, una soluzione che agevola l’assistenza, la contabilità e la compilazione della dichiarazione dei redditi, per risparmiare tempo e soldi da utilizzare per la propria attività professionale.
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