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Un anno in lockdown, ma la logistica italiana ha garantito le spedizioni

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Questo anno difficile ha evidenziato l’importanza e la necessità di avere un servizio di trasporto e consegna di pacchi efficiente in Italia e all’estero. Nel corso delle varie fasi della pandemia e dei conseguenti lockdown, i camionisti, i corrieri, il personale addetto ai magazzini e centri di smistamento, così come l’intero comparto della logistica italiana, hanno svolto il loro lavoro riducendo al minimo i disagi per i cittadini e per chi ha continuato a lavorare attraverso le spedizioni.

Questo settore si è rivelato cruciale e di vitale importanza anche per il trasporto di materiale sanitario, di dispositivi medici e beni primari che consentono a chi è impiegato in prima linea di svolgere al meglio il proprio lavoro e di offrire la miglior assistenza possibile.

Quali sono state le difficoltà maggiori della logistica italiana?

Tra le conseguenze dei vari lockdown sul territorio nazionale in questo anno, c’è stato anche qualche risvolto positivo soprattutto in ambito digitale. Molte aziende, non potendo più effettuare una vendita diretta in negozio secondo quanto stabilito dal DPCM vigente, hanno iniziato ad affrontare il mercato online.

Siti e-commerce, piattaforme digitali, marketplace, vendita sui vari marketplace dei social media o delle app comodamente utilizzabili da smartphone: è stato un fiorire di opportunità nel mondo online. Questo, ovviamente, ha fatto aumentare il numero di spedizioni da consegnare per i corrieri e per tutti la filiera della logistica italiana che ha dovuto gestire forti periodi di stress per riuscire a garantire le spedizioni prese in carico.

In aggiunta, l’impossibilità delle persone di muoversi nel periodo natalizio, la contiguità di periodi di scontistica particolare come il Black Friday e il Cyber Monday e alcune defezioni nel personale di lavoro per motivi di salute, hanno di fatto aumentato la mole di lavoro che gravava e grava ancora sui servizi di logistica.

Le linee guida del MIT per corrieri, camionisti e addetti alla logistica durante la pandemia

Tutto il processo di ritiro, stoccaggio e consegna delle spedizioni ha dovuto tener conto delle indicazioni del MIT (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti). Nel DPCM del 26 aprile 2020, sono state indicate le misure e linee guida di sicurezza per il settore trasporto e consegna pacchi, per garantire la sicurezza della salute dei trasportatori e ridurre al minimo il rischio di scioperi e conseguenti disservizi, che possono immobilizzare completamente il Paese.

Il vademecum per gli autisti prevede che scendano il meno possibile dal mezzo, in particolar modo se sprovvisti di dispositivi di protezione personale come mascherina e guanti; solo in caso di discesa, deve essere rispettata la distanza di sicurezza di un metro. Gli operatori addetti alla logistica hanno l’obbligo di evitare contatti in fase di consegna dei pacchi agli autisti e il divieto di accedere agli uffici di aziende diverse rispetto alla propria.

I responsabili hanno il diritto di predisporre una turnazione dei dipendenti che diminuisca al massimo contatti tra di loro, creando gruppi riconoscibili e ben distinti. Infine, è previsto che la documentazione da consegnare in caso di mancata consegna o di altre comunicazioni relative al pacco debbano essere riferite al destinatario via mail e non via cartacea, per evitare alcun tipo di contatto.

Come la logistica italiana ha garantito le spedizioni in un anno di lockdown

Assicurare un servizio continuativo e professionale durante la pandemia è una variante tutt’altro che scontata. Attenendosi alle dispositive del MIT e organizzandosi a livello aziendale, però, le società che si occupano del trasporto, stoccaggio e consegna dei pacchi sono riuscite a garantire le spedizioni anche in un anno caratterizzato da numerosi e differenti lockdown. Ad esempio, la spedizione di pacchi con SpedizioneComoda.it dedicata ai privati, si è attenuta in toto ai regolamenti e alle best practice del settore, riuscendo a garantire il servizio anche in periodi più complessi.

Alcune aziende, quando hanno percepito di essere in sovraccarico, hanno preferito bloccare ritiri e spedizioni da alcune zone d’Italia particolarmente congestionate, soprattutto in concomitanza e subito dopo le festività natalizie. Un’ulteriore misura è stata evitare di poter programmare ritiri di colli con dimensioni voluminose e pesanti, di pacchi con forme irregolari e di bancali mono-destino; questo per ottimizzare lo spazio all’interno dei furgoni e poter prevedere il maggior numero di colli possibili nel minor tempo possibile.

Un’altra problematica risolta agevolmente dalla logistica italiana è quella riguardanti i pacchi con destinazione internazionale. Alcune compagnie hanno prolungato i giorni necessari e previsti per la consegna dei pacchi e hanno sospeso la Garanzia di Rimborso in caso di ritardi nel recapito.

In ottemperanza con le nuovissime disposizioni riguardanti la Brexit, i ritiri che avevano come paese di destinazione il Regno Unito, hanno subito una sospensione temporanea dal 20/12/2020 al 06/01/2021. In qualche caso, anche le consegne di pacchi in Francia hanno subito disagi dovuti alla situazione di blocco legata alla Brexit.

Per alcune tipologie di spedizioni, come le raccomandate o assicurate, il fermo deposito è stato generalmente prolungato dai 30 ai 60 giorni ed è stato eliminato l’obbligo di firma, per evitare contatti a rischio contagio. Invece, per evitare spostamenti verso gli Access Point o Punti di Ritiro da parte da chi doveva ricevere un pacco, questi servizi sono stati limitati nell’operatività o sospesi temporaneamente.

La buona organizzazione delle spedizioni

Bisogna riconoscere che la logistica italiana ha retto il colpo inflitto dalla pandemia e dai relativi lockdown al settore delle spedizioni, assicurando continuità, tempi rapidi di recapito e con un utilizzo strategico e massivo dei ritiri e delle consegne a domicilio. Anche in un periodo dove promozioni speciali, come il Black Friday e il Cyber Monday, si sono accavallate alla necessità di consegnare i regali natalizi, i corrieri, così come i camion e gli hub di logistica, hanno saputo riorganizzare il lavoro in modo da garantire la sicurezza personale di ogni operatore e la consegna puntuale di tutte le spedizioni in transito.

Qualche piccolo inconveniente ovviamente è stato fatto presente, ma ha rappresentato una percentuale minima rispetto alle richieste di ritiro e spedizione in un periodo estremamente difficile come quello della pandemia, dove le abitudini e i protocolli dei processi di lavoro sono radicalmente cambiati.

La logistica italiana si è, dunque, fatta trovare pronta, abbracciando le direttive del MIT e svolgendo professionalmente un fondamentale lavoro di ritiro e consegna anche di materiale altamente necessario e urgente.

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