I recenti dati, diffusi dall’ISTAT, confermano che la Sicilia continua a spopolarsi a causa della denatalità, ma soprattutto per la migrazione di una consistente parte della popolazione più giovane e qualificata.
Tutte le città siciliane sono purtroppo interessate dal fenomeno che, secondo il rapporto dell’Istituto nazionale di Statistica, nel corso del biennio 2021-2022, hanno registrato un decremento dello 0,4 per cento della popolazione residente.
“Lo sconfortante report dell’ISTAT, in un momento in cui la nostra Isola è destinataria di ingenti risorse (pari a circa 15 miliardi di euro) a valere sui fondi di PNRR, sul Fondo di Sviluppo e Coesione e sulla Programmazione 2021-2027, ci impone di valutare seriamente una nuova programmazione sul piano socio-economico. Una strategia che punti a dotare i nostri territori di infrastrutture all’avanguardia, di un sistema viario e dei trasporti efficiente, di servizi socio-sanitari maggiormente diffusi con il fine di evitare la scomparsa di intere comunità”. Dichiarano Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia.
“Con l’incontro di sabato a San Marco D’Alunzio (ME), – aggiungono Amenta e Alvano - vogliamo accendere i riflettori su un tema, che è fortemente sentito dai cittadini e dagli amministratori locali e che deve diventare prioritario nell’azione di governo regionale, nazionale ed europeo, in quanto rischia di compromettere per sempre il futuro all’intera Isola”.
“Vi è la diffusa quanto errata convinzione che il tema della crisi demografica riguardi solamente i piccoli comuni delle aree interne e montane – aggiunge Alvano - ebbene i dati dell’ISTAT ci confermano, ancora una volta, che il fenomeno riguarda invece direttamente anche le città medio-grandi dell’Isola. Particolarmente drammatica è la constatazione che lo spopolamento interessa sia coloro che hanno concluso gli studi in Sicilia sia quelli che decidono di intraprendere un percorso formativo e lavorativo fuori dall’Isola”.
“Facciamo appello a tutte le forze politiche affinchè, anche in occasione di queste elezioni europee – conclude Amenta – mettano al centro azioni mirate ad invertire il pericoloso trend che sta desertificando la nostra Isola e che rischia di divenire irreversibile. La denatalità sommata alla mancanza di prospettive lavorative e socio-economiche e a servizi sanitari e scolastici inadeguati, accentua il processo di impoverimento, favorendo la migrazione dei ragazzi e delle giovani famiglie e innalzando, progressivamente, l’età media della popolazione residente. E’ dovere delle istituzioni regionali e nazionali ottenere una legislazione di favore sul piano amministrativo e fiscale che attragga nuovi investimenti e residenti e favorisca lo sviluppo dell’imprenditoria”.