Scilm di Cittadella (Pd), specializzata in componenti innovativi per cucine e arredamento (200 addetti, 5 stabilimenti produttivi), ha iniziato 5 anni fa il percorso della digitalizzazione dei propri processi produttivi, nel rispetto dei paradigmi dell’industria 4.0. Oggi la realtà produttiva racconta i risultati raggiunti in collaborazione con la società informatica friulana Tecnest grazie all’implementazione del software dedicato alla pianificazione e gestione della produzione. Innovazione, qui, significa anche capacità di guardare al futuro e cogliere le opportunità che la tecnologia offre.
Scilm (nella foto il quartier generale in Veneto), dal 1977, ha fatto della ricerca e dell’innovazione il fil-rouge che ha da sempre guidato il proprio sviluppo.
L’azienda spiega i risultati ottenuti grazie all’implementazione del software Flex della friulana Tecnest (che ha una sussidiaria anche a Milano), che ha permesso un’importante crescita grazie ad una ottimizzazione dei processi produttivi, in un’ottica di incremento delle performance. “La volontà di Scilm era quella di proiettarsi nel futuro, ridisegnando anche il ruolo del legno-arredo sul mercato: qualità “Made in Italy” e tecnologia industriale coesistono qui in maniera sinergica e remano nella stessa direzione – spiega Pier Enrico Dissegna, responsabile controllo di gestione industriale Scilm–. Non solo la produzione, ma anche la crescita, in termini di fatturato, è stata supportata da Tecnest”. La risposta da parte degli operatori di fabbrica è stata positiva – prosegue - non c’è stata resistenza al cambiamento in tal senso e dopo quattro anni, il sistema risulta tutt’oggi efficiente, intuitivo e soddisfacente anche dal punto di vista della esperienza d’uso. Grazie alla collaborazione con Tecnest, abbiamo implementato sia la parte relativa alla pianificazione della produzione, migliorando nettamente la gestione dei flussi sia informativi che dei materiali, sia la parte relativa alla gestione della produzione. Ora, grazie alla tecnologia, siamo in grado di pianificare, controllare e tracciare perfettamente la produzione e le attività dei nostri operatori. E questo si traduce nell’eliminazione di attività non a valore aggiunto e quindi in maggior efficienza. E recuperare efficienza significa ridurre i costi”. E proprio sul valore della conoscenza, in particolare durante i difficili momenti della pandemia, pone l’accento la società informatica friulana.“Oggi, l’alto tasso di conoscenza, è il vero valore aggiunto di ogni progetto – sottolinea Fabio Pettarin, presidente di Tecnest –. Tecnest investe ogni anno sulla formazione, con corsi tecnici e di empowerment delle competenze a tutti i livelli. Non esistono aziende che non abbiano bisogno di digitalizzare: rendere digitale la produzione oggi significa poter gestire maggiori informazioni, qualitativamente più accurate potendo avere piena visibilità sulle attività produttive. E quindi significa misurare. E misurare significa conoscere e poter crescere”. Sele forti fluttuazioni di mercato e l’instabilità dettata dalla pandemia, rendono difficile tracciare una rotta sicura per le Pmi italiane, di certo c’è che le nuove tecnologie informatiche e IoT per il mondo della produzione stanno rappresentando per molte imprese uno strumento indispensabile per rispondere alle difficoltà attuali della supply chain. “Per questo Scilm proseguirà il percorso intrapreso con Tecnest portando in fabbrica un’interfaccia ancora più intuitiva e seguendo l’onda lunga dell’Industry 4.0, sfruttando tutte le possibilità che la tecnologia moderna offre – conclude Dissegna - Perché oggi, essere competitivi, significa sia essere un passo avanti dal punto di vista del servizio offerto e della qualità produttiva ma anche del livello tecnologico raggiunto”.
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