(Arv) Venezia 26 mar. 2024 - È stata presentata oggi, a palazzo Ferro Fini, la 44^ edizione della Rassegna 'A tavola con l’Asparago Bianco di Bassano D.O.P'.
Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha ricordato come “ritorna anche quest’anno l’appuntamento con l’asparago bianco bassanese in tavola, in una stagione che, stando agli esperti, si presenta di elevata qualità. Dunque, con un prodotto in grado di soddisfare anche i palati e i gusti più esigenti”.
“Plutarco – ha continuato il Presidente del Consiglio regionale - in una delle sue ‘Vite parallele’, ricorda un episodio particolare. Siamo fra il 54 e il 53 a.C. Cesare e i suoi generali giungono a Milano, durante le vittoriose campagne di guerra contro i Galli: invitati nella domus di Valerio Leonte, vengono festeggiati con un enorme piatto di asparagi al burro, tipico condimento celtico, mentre a Roma il burro era usato dalle matrone come belletto. I generali romani si sentono offesi per quel ‘unguento’ sparso sugli asparagi, ma Cesare, inappuntabile, divora gli asparagi e ringrazia il padrone di casa, poi chiama a raccolta i suoi generali ed esordisce con una frase destinata a diventare celeberrima, se non un vero e proprio pilastro dell’estetica del gusto: ‘De gustibus non est dispuntandum’, ovvero, sui gusti non si discute”.
“Credo sia importante ricordare che questa espressione è legata agli asparagi e così mi permetto di dire che quando ci sediamo a tavola con l’asparago bianco Dop di Bassano siamo a tavola con la grande Storia – ha osservato Ciambetti - Anche con la storia dell’arte, perché mazzi di asparagi entrano nella pittura già nelle ville romane, come testimoniano gli affreschi ritrovati a Pompei e Stabia, sino ai cicli di natura morta seicentesca francese, per non parlare del fiammingo Adriaen Coorte, che sull’asparago si è concentrato con una cura da miniaturista eccezionale, per non parlare di Manet e, non è un caso, se il grande scrittore Achille Campanile scrisse un apologo esilarante quanto straordinario dal titolo ‘Asparagi e immortalità dell’anima’, segnato da una verve straordinaria in un libro di racconti umoristici che ancora oggi è piacevole leggere, come rimane sempre piacevole visitare il bassanese e apprezzare questa prelibatezza che rientra nell’alta cucina popolare veneta, un piatto che va a mio avviso comunque va gustato almeno una volta nella vita proprio nel Bassanese, non solo a chilometro zero ma appunto inserito nel contesto anche paesaggistico, culturale e sociale locale”.
“Con questo – ha proseguito il Presidente - voglio sottolineare l’importanza della valorizzazione dei prodotti locali, spesso di nicchia, i prodotti Dop, che vanno salvaguardati e promossi, cosa che non sempre l’Unione europea riesce a fare, soprattutto quando detta politiche difficilmente sostenibili dai piccoli produttori che riescono a sopravvivere proprio perché impegnati nella produzione di nicchia e di elevatissima qualità. Le recenti proteste del mondo agricolo italiano, e non solo, hanno solide basi e mirano a difendere proprio la produzione locale, mentre le scelte dell’Ue sembrano troppe volte favorire le multinazionali del giusto, le multinazionali dell’agricoltura: i fondi della Pac vanno al 70 per cento alle grandi imprese agricole, non ai piccoli produttori che faticano veramente a pareggiare i conti”.
“Andando a Tavola con l’asparago bianco di Bassano possiamo apprezzare le qualità dei nostri cuochi e ristoratori, rappresentanti di una enogastronomia di grande livello, maturata moltissimo negli ultimi decenni, e che non a caso punta molto sulla stagionalità e il rispetto dei prodotti che, in questo angolo del Veneto, presentano delle autentiche eccellenze, non parlo solo dell’asparago bianco, ma penso anche al sedano di Rubbio ad esempio, all’olio di Pove, al Morlacco del Grappa, alle ciliegie di Marostica e ai vini notevoli che caratterizzano il bacino di Breganze – ha concluso Roberto Ciambetti - Insomma, a Tavola con gli asparagi oggi ma poi ci sono tante altre occasioni per apprezzare l’enogastronomia bassanese e tornare a visitare questa bellissima terra d’arte, cultura e ospitalità. E’ un modo, anche questo, per difendere la nostra agricoltura di qualità, l’agricoltura veramente a chilometro zero: non dimenticate mai che noi siamo ciò che mangiamo. E allora vale la pena di mangiare e bere bene, magari qualche bicchiere di vino in meno, qualche risotto o tagliatelle con gli asparagi in meno, ma che siano veramente buoni, veramente Dop. Detto ciò, come diceva Giulio Cesare, sui gusti non si discute, ma non si discute neanche sulla bontà dell’asparago bianco di Bassano”.
Paolo Lunardi, Presidente Confcommercio Mandamento di Bassano del Grappa, ha sottolineato che “se è vero che la Regione del Veneto è la numero uno nel settore turistico, un contributo importante viene offerto dalla città di Bassano del Grappa, una vera perla del Veneto di cui siamo orgogliosi, non solo per la sua cultura e arte, ma anche per l’enogastronomia di forte impatto. Del resto, se visitiamo una città, oltre alle sue opere artistiche, ci ricordiamo soprattutto se abbiamo mangiato bene. E a Bassano, i turisti, italiani ed europei, rimangono sempre soddisfatti”.
Roberto Astuni, ristoratore, ha messo in risalto “l’eccellenza rappresentata dall’asparago bianco bassanese Dop, il prodotto più importante per l’economia enogastronomica del Bassanese. Quest’anno, abbiamo la piacevole novità della nascita di un gruppo molto unito che è impegnato a promuovere l’asparago in tutte le sue forme. Un prodotto che si presta a essere declinato in molti modi, ma sempre nel rispetto della tradizione”.
Andrea Simioni, vicepresidente dei ristoratori bassanesi, ha ricordato “la costituzione di un nuovo gruppo di ristoratori, ‘Bassano da gustare’, che nasce da una selezione di locali che si sono messi a disposizione di Confcommercio per valorizzare i prodotti tipici della zona. E, negli ultimi mesi, abbiamo notato con piacere che, grazie alla validità delle nostre strutture, si è allargato il bacino d’utenza legato alla ristorazione, abbracciando le province limitrofe, come Verona e Brescia, ma anche l’Emilia. E ricordo che l’asparago può essere utilizzato negli antipasti, sia crudo che marinato, nei primi piatti, dal risotto alle fettuccine, per finire all’immancabile ‘uova e asparagi alla bassanese’. Ma ci sono anche piatti innovativi, che lavorano sulle cotture e sui contrasti”.